Sfuma il “premio” di maggioranza

Redazione

Sfuma il “premio” di maggioranza

venerdì 17 Giugno 2022 - 12:03

“La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Il 40% resta sempre il 40%, al di là dei tecnicismi della legge elettorale. La frettolosa interpretazione, pro domo sua, dell’ex Sindaco, vìola chiaramente il principio di eguaglianza del voto, perché il peso dei voti espressi per le liste perdenti risulterebbe assai inferiore rispetto a quello espresso alla lista o coalizione vincente.

I principi costituzionali confermano pacificamente la necessità di evitare che il premio di maggioranza alteri in modo eccessivo il rapporto fra voti ottenuti e rappresentanza, così da incidere anche sull’essenza del principio democratico.La questione è scandalosamente semplice.

Una cosa è il premio di maggioranza e quali liste ne possono beneficare, partecipando alla ripartizione dei seggi, altra cosa è il criterio di calcolo per stabilire se la lista o la coalizione di liste del Sindaco vincente al primo turno ha superato il 40% dei voti validi.

I voti riportati dalle liste che non hanno superato la soglia di sbarramento non possono in alcun caso essere ritenuti come non espressi o non computabili ai fini della determinazione del complessivo ammontare dei voti validi del corpo elettorale.In ogni caso, si tratta di due fasi diverse del procedimento.

La prima, cronologicamente precedente, serve a stabilire se al candidato Sindaco vincente al primo turno deve essere attribuito il premio di maggioranza (la condizione è chiara e prevede il superamento del 40%).

La seconda, solo successiva ed eventuale, prevede la ripartizione dei seggi. In questo caso, ovviamente, partecipano soltanto le liste che hanno superato la soglia di sbarramento (5%). D’altronde, una diversa ma errata interpretazione condurrebbe al paradosso che lo sbarramento rigido del 40% risulterebbe diverso per l’elezione di ogni sindaco.

Un parametro aleatorio. A Messina diventerebbe il 32% a Catania il 28% e cosi via dicendo.

Il commento

Ovviamente il mancato premio di maggioranza non può essere considerato come una buona notizia. Al contrario, è una pessima notizia perchè non consentirà a Balise (De Luca) di governare serenamente. Ciò determinerà, in prima battuta, la mancata elezione del presidente del Consiglio comunale a tempo determinato, ovvero dello “Sciamano del Nisi”, che si era candidato per stravolgere i regolamenti comunali.

Difficilmente le opposizioni, che in aula costituiscono la maggioranza, lasceranno a De Luca lo scranno più importante, a meno che non prevalga l’imponderabile. Ovvero, eleggetevelo voi. In politica mai dire mai. La brutta, anzi pessima, notizia è che Basile (De Luca) non avendo la maggioranza in Consiglio sarà ingessato, quindi dovrà lottare come un leone per imporre la sua legge. Bilanci, regolamenti, aumenti dei tributi e tanto altro dovranno passare al setaccio dell’opposizione (maggioranza). E allora chi pensava che sarebbero finiti gli show contro gli “asini volanti” dovrà ricredersi.

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