Il Tribunale di Messina (giudice dott.ssa Alessandra Di Fresco) ha assolto, con formula piena “perché il fatto non sussiste“, 10 medici. I professionisti erano accusati di omicidio colposo. 

Il procedimento penale è scaturito il 24 Gennaio 2014 a seguito della morte di un messinese, avvenuta a seguito di due complicati interventi chirurgici susseguenti un precedente intervento di chirurgia bariatrica a cui la vittima si era sottoposta presso lo IOMI “Franco Scalabrino” di Ganzirri. Procedimento che ha visto coinvolti i medici dell’Ospedale Piemonte di Messina: Diego Celi (all’epoca dei fatti capo dipartimento del reparto di chirurgia e urologia degli ospedali Piemonte e Papardo), Giuseppe Antonio Pavone, Maria Spavara, Edoardo Epifanio, Tindaro Giordano, Donatella Melina, Letteria Bonazinga, Antonio Panasiti, Vincenzo La Torre Vincenzo, e Angelo Cucinotta.

La consulenza effettuata su incarico della Procura della Repubblica di Messina dai medici Ventura Spagnolo e  Angiò Luigi aveva mosso pesanti accuse all’equipe medica dell’ospedale Piemonte diretta dal Dott. Celi.In dibattimento gli imputati hanno invece dimostrato che erano i consulenti ad aver mosso accuse infondante e la validitià della loro tecnica operatoria che era suffragata da solide basi scientifiche a tal punto che è stato lo stesso pubblico ministero a richiedere l’assoluzione degli imputati con la formula “perchè il fatto non sussiste” poi dichiarata dal giudice nella sentenza.

I legali delle parti civili Antonio Lazzara e Simone Colangeli del foro di Roma avevano chiesto la condanna degli imputati ed il risarcimento dei danni. 

Gli imputati erano difesi dagli Avv.ti Antonino Maio, Giovanni La Malfa e Dario Carcione del foro di Barcellona P.G. e dagli Avv.ti Antonio Giacobello, Angela Smeralda Cicciari, Giovanni Randazzo, Giusepe Maisano ed Alessandro Ardiri e Nino Favazzo del foro di Messina.