Sfruttamento nelle Rsa, scattano 5 arresti a Messina

Redazione

Sfruttamento nelle Rsa, scattano 5 arresti a Messina

mercoledì 12 Ottobre 2022 - 09:25

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno  eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone (di cui 5 arresti domiciliari e 2 obbligo di presentazione alla P.G.), con contestuale sequestro di beni per un valore di oltre € 180.000,00 e l’applicazione del “controllo giudiziario” nei confronti di n. 2 società, per i reati di associazione a delinquere, estorsione e intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (cosiddetto caporalato).

Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio,

L’operazione scaturisce dalla rimodulazione delle linee d’azione volte a contrastare, in maniera trasversale, i fenomeni di illegalità economico-finanziaria più lesivi ed insidiosi del già precario quadro socio-economico, così progressivamente orientando i controlli in materia di lavoro nero e irregolare, verso le condotte più gravi e pervasive.

Nello specifico, dopo una meticolosa mappatura economica del territorio di competenza, in pieno periodo pandemico, le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina effettuavano un mirato intervento in materia di sommerso da lavoro presso una RSA della provincia, riscontrando come il titolare si fosse avvalso, per l’assistenza degli anziani ivi ricoverati, negli anni dal 2016 al 2020, di ben 36 lavoratori “in nero”, a fronte di una forza lavoro complessiva impiegata di 40 dipendenti.

Di qui la genesi delle successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, consistite in complesse ricostruzioni documentali, intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, dalle quali emergeva come il dominus della struttura residenziale, al fine di ottenere indebiti risparmi in termini di versamento di contributi ed oneri previdenziali, avesse abusivamente impiegato, completamente e/o parzialmente, i predetti lavoratori, senza effettuare la prescritta comunicazione al Centro per l’Impiego.

In particolare, all’esito degli accertamenti svolti dai Finanzieri si acquisiva alle indagini come il titolare delle strutture assistenziali giungesse, addirittura, ad impedire la fruizione di qualsiasi forma di riposo o ristoro durante l’orario di lavoro, nonché di socializzare tra loro, arrivando persino a vietare lo scambio reciproco dei numeri di telefono.

Di non minore rilevanza, poi, la circostanza come i medesimi lavoratori effettuassero, singolarmente, il turno notturno, pari a dodici ore, durante il quale, oltre ad accudire gli anziani, avrebbero anche dovuto svolgere altre incombenze, quali il lavaggio e la stiratura delle telerie.

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