Il cerchio si è ristretto ulteriormente, dal totonomi scompare quello di Matilde Siracusano. Ne restano solo due, a meno che dal cilindro della coalizione non venga fuori il nome a sorpresa.

Questa sera le riserve potrebbero essere sciolte al termine di un vertice che dovrebbe decidere – il condizionale è d’obbligo – chi candidare alla corsa per la poltrona di primo cittadino.

Quella che si apre oggi è una settimana decisiva perché non si può concedere ulteriore vantaggio al candidato sindaco di Cateno De Luca. Federico Basile prosegue la sua campagna elettorale in solitaria, ma questo non gli basta per scaldare i cuori dei messinesi. Non ci sono in circolazione sondaggi ufficiali, ma la sensazione che si riscontra nella città è che Basile non viaggia alla stessa velocità di Cateno De Luca.

Il centrodestra è comunque determinato a calare sul tavolo della competizione dei nomi credibili e vincenti: non è escluso che si vada verso un ticket Germanà-Croce, una coppia ben assortita che potrebbe rappresentare la soluzione migliore per tentare di restituire alla città una guida serena e, soprattutto, politica.

Nino Germanà, rispetto a Maurizio Croce, ha il vantaggio della popolarità e delle abilità politiche, dall’altro Croce è un tecnico che paga lo scotto della popolarità per avere lavorato fuori città, ma che può fare convergere sul suo nome anche l’elettorato moderato e, perché no, del centro-sinitra.

Di sicuro, comunque, è che il nome sarà deciso a Messina e non a Roma piuttosto che a Palermo. E’ certo che chiunque sarà il candidato, sarà affiancato da una squadra di assessori di altissimo livello, che avranno il compito di salvare Messina dal fallimento – cosa che De Luca e Basile non sono riusciti a fare – e rimettere in piedi una città che, di fatto, è senza una guida equilibrata da quasi nove anni. Troppo, per una città che si sta spopolando alla velocità della luce.