Partecipate, il Consiglio si appresta ad azzerare i Cda

Redazione

Partecipate, il Consiglio si appresta ad azzerare i Cda

lunedì 28 Febbraio 2022 - 10:05

Oggi il Consiglio comunale, con molta probabilità, voterà la delibera che impegna il Commissario di Palazzo Zanca ad azzerare i consigli di amministrazione dei Cda delle società Partecipate.

Manca un parare da parte dei dirigenti e, probabilmente, già oggi l’aula voterà la delibera che prevede la riduzione dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica.

Il sindaco Cateno De Luca, all’atto delle sue dimissioni dalla carica di sindaco, ha “imposto” agli assessori di rassegnare le proprie dimissioni, ma non ha fatto la stessa cosa per le Partecipate, lasciando così al comando i suoi uomini. Non si è trattato di semplice dimenticanza ma di strategia politica. Infatti, le società del Comune gestiscono “potere” di assunzione e affidamento lavori, e quindi la permanenza dei vertici, da un punto di vista politico, avrebbe potuto essere funzionale alla campagna elettorale che ormai è scattata da due settimane.

E’ singolare il fatto che De Luca abbia puntato tutte le sue fiches sulle Partecipate, dal momento che erano state definite da lui stesso un bancomat della politica. Società attraverso le quali i vertici trascorsi di Palazzo Zanca hanno fatto, in buona sostanza, ciò che hanno voluto. De Luca, il cui obiettivo avrebbe dovuto essere quello di ridurre il numero, com’è noto le ha aumentate.

E dimettendosi ha omesso di riconsegnare, in senso metaforico s’intende, il “Pin” di quelli che lui stesso ha definito, come detto, un autentico bancomat. Ma adesso pare che il Consiglio comunale, con un atto politico, intende sottrarre al “gruppo De Luca”, la disponibilità delle Partecipate comunali.

Il commissario, Leonardo Santoro, una volta acquisite le delibere non potrà fare altro che procedere alla riduzione dei Cda che in soldoni rappresentano una sostanziale economia per le casse di Palazzo Zanca. Dal momento che alcune di queste società, in pratica, sono servite solo per liquidare i compensi agli amministratori, come dimostra la “Patrimonio Spa”, società che ha prodotto quasi nulla, e che il Consiglio ha deliberato per la sua liquidazione.

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