AstraZeneca, avvocato messinese in fin di vita

Redazione

AstraZeneca, avvocato messinese in fin di vita

lunedì 05 Aprile 2021 - 13:22

Un avvocato di 45 anni, Mario Turrisi, è in condizioni gravissime al Policlinico di Messina a causa di un’emorragia cerebrale. In un primo momento l’ospedale aveva comunicato il decesso, poi si è corretto.

Originario di Tusa, era stato ricoverato la scorsa notte, dopo essersi sentito male. Era stato sottoposto al vaccino AstraZeneca nelle scorse settimane, e dopo pochi giorni dalla somministrazione del siero ha cominciato ad accusare forti mal di testa.

A Pasqua le sue condizioni si sono aggravate e ha avuto una trombosi. Immediata la segnalazione all’Aifa. Sul caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Patti.

Mario Turrisi, che ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Palermo, si è specializzato nei contenziosi con la pubblica amministrazione ed era titolare di uno studio avviato nel suo paese di origine. Nel comprensorio nebroideo, Turrisi è molto conosciuto.

5 commenti

  1. gabriella Firpo 6 Aprile 2021 0:23

    Mi spiace , ma troppe trombosi , proprio dopo astra zeneca. Non c’è molto da studiare sull’argomento per presumere il nesso. Anche se le percentuali sono basse ogni morte è di per se la fine del mondo. Per la vittima e per i familiari quella morte è al pari di una inesorabile pandemia, di un terremoto e di uno tsunami, insomma quell’uno è un tutto universale e non ci sono percentuali che mitighino l’immane tragedia.
    Pertanto basta con vaccini di dubbio effetto!! I vaccini necessitavano di vent’anni di studio per essere commercializzati e adesso in un anno problema risolto?
    Morire di covid potrebbe essere una fatalità ineluttabile, morire di vaccino è andarsela a cercare.

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  2. Rossella Bella 14 Giugno 2021 21:33

    Mi dispiace ma io non mi vaccino, se non sono morta di covid, non voglio morire di vaccino. Un vaccino “prendi e porta via” senza che abbia avuto il tempo di essere ben sperimentato. Tutto per i soldi, se poi la gente muore “non problem” ma l’importante che si sia vaccinata.

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