Prosegue la rivolta dei tavolini: Interdonato annuncia l'occupazione della Soprintendenza

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Prosegue la rivolta dei tavolini: Interdonato annuncia l'occupazione della Soprintendenza

sabato 13 Giugno 2020 - 11:09

Il tema dell’occupazione del suolo pubblico del centro cittadino continua a infuocare il dibattito locale, specie a seguito dell’installazione a piazza Cairoli, all’angolo dell’ex ritrovo Billè, del “bunker” in ferro.

"Bunker" piazza Cairoli, visita dei vigili dell'Annona

Il vicepresidente vicario del Consiglio comunale, l’esponente di Sicilia Futura Nino Interdonato, ha infatti annunciato che mercoledì prossimo, 17 giugno, occuperà pacificamente, assieme a tanti altri gestori di attività, la Soprintendenza regionale di Messina. Infatti, il tema di cui si sta discutendo tanto in questi giorni è quali siano i criteri adottati dalla Soprintendenza ogniqualvolta decide di rilasciare un’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico del centro storico, dato che, così come messo in evidenza recentemente dal presidente provinciale dell’Ordine degli ingegneri Francesco Triolo, opere simili a quella del “bunker” di Piazza Cairoli hanno ottenuto una sonora bocciatura in aree “meno importanti” della città. Tra l’altro, ancor prima che si discutesse di questo tema, i gestori delle attività erano già scesi in piazza per protestare contro la Soprintendenza, in quanto questa, disertando un importante tavolo con il Comune, si sarebbe resa responsabile di aver rallentato ulteriormente l’iter previsto per il rilascio delle suddette autorizzazioni.

Occupazione suolo pubblico, prende piede la protesta degli esercenti

“Ho una discreta competenza sul tema dell’occupazione suolo pubblico in città – ricorda Interdonato – e conosco alla perfezione l’iter e i problemi avendo riscritto personalmente il regolamento comunale. Non mi sono mai interessato delle singole vicende, ma di problemi di carattere complessivo e gestionale. Il dibattito che sta investendo in questi giorni la città, sulla realizzazione di gazebo e dehors è soltanto frutto dell’assenza di un serio protocollo di intesa contenente delle precise linee guida in tema di arredo.

“La ‘guerra’ tra il comune di Messina e la Soprintendenza, che tiene in ostaggio la città e gli imprenditori, è un assurdo e non può essere rimessa alla semplice valutazione discrezionale del burocrate di turno. Dopo mesi di chiacchiere – ha evidenziato l’esponenente di Sicilia Futura – accompagnate da note inutili e frettolose, per cercare di mettere una pezza alla mancanza delle nuove linee guida, mi sono fatto carico di inviarle direttamente alla Soprintendenza di Messina, ma nessuno ad ora, dopo oltre 7 giorni, si è fatto sentire. Staranno certamente approfondendo la materia ma sono pur sempre 2 paginette, di aggiornamento.

“Pertanto abbiamo deciso che mercoledì prossimo, alle ore 11.30, insieme ai partecipanti della Manifestazione dei tavolini, procederemo all’occupazione pacifica degli uffici della Soprintenza ai beni culturali di Messina, sino a quando non saranno sottoscritte le nuove linee guida. Sono certo – ha conclsuo – che stavolta si uniranno a noi il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Francesco Triolo ed il presidente dell’Ordine degli architetti Pino Falzea”.