Il sostantivo “spregiudicatezza” lo usano i magistrati della Procura di Messina che indagano sugli “affari” dell’ex rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea.
Il docente universitario proprio ieri si è visto sequestrare poco più di 2,6 mln di euro dalla Guardia di Finanza che ha ricevuto la delega dalla Procura.
In un passaggio delle motivazioni che hanno portato al maxi sequestro si legge la parola “spregiudicatezza” che fotografa in questa fase di indagine, l’operato dell’ex rettore, il quale con fare spregiudicato sia faceva “raccogliere” gli scontrini fiscali da un negoziante cinese.
Scontrini che poi venivano – sempre la Procura – allegati alle richieste di rimborsi spese che lo stesso presentava alla sua Università.
Quello della spregiudicatezza è un passaggio chiave di una inchiesta che vede coinvolto l’ormai ex rettore di Messina.

