Un ordine del giorno contro la chiusura di tre uffici postali

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Un ordine del giorno contro la chiusura di tre uffici postali

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martedì 21 Gennaio 2025 - 10:40

In vista della seduta straordinaria odierna del Consiglio Comunale convocata a seguito della chiusura di tre uffici postali, il capogruppo FdI Libero Gioveni, come primo firmatario, assieme ai colleghi Dario Carbone e Pasquale Currò, Giuseppe Villari ha preparato un ordine del giorno da sottoporre all’approfondimento e alla successiva votazione dell’Aula, definendo il documento “un ultimo estremo tentativo di salvare il salvabile, anche con delle proposte finali utili a ridurre i disagi”.

Il documento riguarda la chiusura, avvenuta ieri, di tre uffici postali situati a Camaro Inferiore, San Filippo Superiore e Massa San Giorgio. La decisione, parte del piano di razionalizzazione di Poste Italiane, ha suscitato forte disappunto tra la cittadinanza e le istituzioni locali, spingendo i consiglieri a fare un ultimo appello per la riapertura dei presìdi.

La chiusura e le sue conseguenze

L’annuncio della chiusura, comunicato a dicembre 2024 tramite avvisi pubblici, aveva già sollevato proteste. Nei villaggi interessati, centinaia di cittadini si sono mobilitati con raccolte firme per esprimere il proprio dissenso. Una petizione nella vallata di Camaro ha raccolto circa 900 adesioni, mentre altre analoghe iniziative si sono svolte nelle aree di San Filippo e Massa San Giorgio.

Secondo i consiglieri comunali proponenti, la chiusura degli uffici postali rappresenta un grave danno logistico e sociale per migliaia di residenti, molti dei quali anziani e persone con disabilità. Gli utenti saranno costretti a percorrere distanze considerevoli per raggiungere gli uffici postali più vicini, con disagi aggravati dalla mancanza di adeguati collegamenti viari e trasporti pubblici.

Le richieste

Nel documento, che verrà discusso oggi in Consiglio Comunale, si impegna il sindaco e la Giunta a richiedere formalmente la riapertura totale o, in subordine, parziale (ad esempio, a giorni alterni) degli uffici postali chiusi.

Si propone l’installazione di postazioni Postamat nei villaggi coinvolti come alternativa minima.

Viene Invitato l’assessore alle politiche sociali a valutare un supporto specifico per anziani e persone con disabilità, attraverso un intervento della Messina Social City, per facilitare l’accesso ai servizi postali.

Un appello alla responsabilità sociale di Poste Italiane

I consiglieri proponenti sottolineano che la chiusura degli uffici postali non è solo una questione logistica, ma anche di identità e coesione sociale. “Questi uffici rappresentavano un punto di riferimento storico e strategico per i villaggi coinvolti,” si legge nell’ordine del giorno.

L’ordine del giorno rappresenta un tentativo di chiedere a Poste Italiane di riconsiderare il proprio piano di razionalizzazione, bilanciando le esigenze economiche con il dovere di garantire servizi essenziali in aree periferiche e fragili della città.

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