Uil a muso duro: “Giù le mani dal Piemonte”

Redazione

Uil a muso duro: “Giù le mani dal Piemonte”

lunedì 25 Marzo 2024 - 10:21

Il futuro dell’ospedale Piemonte al centro di una lettera aperta, a firma di Ivan Tripodi, Livio Andronico e Pippo Calapai, rispettivamente segretario generale della Uil, Uil-Fpl e Uil-Pensionati di Messina.

La missiva è indirizzata al commissario straordinario dell’IRCCS-Neurolesi di Messina e per conoscenza ai vertici della Sanità siciliana. Una lettera che tende a difendere l’ospedale di viale Europa.

Ivan Tripodi e Pippo Calapai (archivio)

“In premessa desideriamo opportunamente evidenziare che l’attuale politica sanitaria regionale sta portando avanti un cinico disegno che punta palesemente allo smantellamento di importanti pezzi della sanità pubblica nella provincia di Messina: scelte e decisioni che fanno da contraltare agli ingenti investimenti previsti in qualche altra provincia siciliana”. 

Scrivono i dirigenti sindacali.

“Questo assunto è drammaticamente certificato dalla privatizzazione di alcune specialità assistenziali dell’ospedale di Mistretta e di Sant’Agata Militello, nonché dalle criticità dei nosocomi di Milazzo, Patti e Taormina e dalla decisione di privare i cittadini del vasto distretto di Barcellona P.G. di un presidio ospedaliero efficiente ed efficace, comprensivo del Pronto soccorso e dell’area dell’emergenza. Tenuto conto di quanto sta avvenendo, non vorremmo minimamente immaginare che la demolizione della sanità pubblica nel nostro territorio riguardi e coinvolga anche l’ospedale Piemonte di Messina. In tal senso, le scriventi organizzazioni sindacali esprimono notevoli preoccupazioni e serie perplessità in merito alle dichiarazioni rilasciate dalla S.V. nel corso della recente riunione della delegazione trattante; affermazioni, fra l’altro, confermate e asserite anche dal Direttore scientifico dell’Irccs, in merito alla probabile ipotesi di chiusura dell’attività sanitaria ai non ricoverati.

Ivan Tripodi con Livio Andronico (archivio)

Si ritiene, pertanto, necessario ed urgente, che chiarisca, sia ai cittadini messinesi che a tutti gli operatori dell’azienda, quale è la reale volontà dei vertici aziendali del Centro Neurolesi Irccs Messina in merito al mantenimento del presidio ospedaliero con gli attuali standard quanti/qualitativi e all’indispensabile rilancio del nosocomio al fine di migliorare le prestazioni assistenziali relative agli esami strumentali e diagnostici in maniera tale da ridurre drasticamente le liste di attesa che rappresentano la negazione e il sovvertimento del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione Repubblicana.

Quindi, misure che vanno nella direzione diametralmente opposta alla chiusura della struttura sanitaria ai non ricoverati.

In questo quadro, riteniamo imprescindibile che l’ospedale Piemonte continui a garantire la salute di tutti i cittadini utenti, a partire da quelli che attendono di conoscere i risultati di importanti esami diagnostici che sono indispensabili per molte patologie nelle quali, ricevere una diagnosi celere o precoce può rappresentare la salvezza della vita e può consentire una sostanziale differenza nella programmazione degli interventi e delle cure a cui bisogna sottoporsi.

Nello specifico siamo profondamente preoccupati per le esternazioni del commissario dell’IRCCS-Neurolesi., unitamente a quelle del Direttore Scientifico, in merito alle prospettive dell’azienda ospedaliera Centro Neurolesi Irccs Messina, secondo le quali l’attività dovrebbe orientarsi esclusivamente alla mission dell’attività di ricerca e conseguentemente eliminare le prestazioni e i servizi a favore di tutta la collettività.

Tutto ciò rischia di certificare un nefasto ed inaccettabile ritorno al passato poiché rappresenta la cancellazione, con un colpo di spugna, della volontà della città di Messina e dei suoi cittadini, i quali, alcuni anni or sono, hanno strenuamente combattuto una vertenza memorabile per difendere l’ospedale Piemonte, quale Presidio di emergenza del centro della città di Messina, che i “poteri forti” avevano deciso di chiudere ed annientare.

Si trattò di una dura battaglia guidata dalle scriventi organizzazioni sindacali e confortata da un’enorme partecipazione popolare che sconfisse quel cinico disegno. Come noto, infatti, per mantenere in vita l’ospedale Piemonte fu emanata una norma ad hoc: la Legge regionale n. 24 del 9/10/2015.

Pertanto, sig. Commissario, Le ribadiamo ancora una volta che la UIL è disponibile a confrontarsi con spirito e animo costruttivo per migliorare i servizi e l’offerta sanitaria a favore della collettività, ma non sarà mai disponibile a discutere la cancellazione dell’ospedale Piemonte.

Auspichiamo, pertanto, nell’interesse dei cittadini messinesi che la S.V., attuando corrette relazioni sindacali, possa rilanciare l’azienda ospedaliera che dirige in un quadro di salvaguardia della sanità pubblica, garantire il benessere lavorativo dei dipendenti e rafforzare le prestazioni assistenziali indispensabili ad offrire una buona sanità a favore dei cittadini utenti.

Infine, ci consenta di ricordarLe lo slogan vincente che salvò il nosocomio dalla chiusura certa e che non vorremmo rispolverare, vale a dire: “Giù le mani dall’ospedale, il Piemonte non si tocca”.

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