La verità manipolata. Di Pericle

Redazione

La verità manipolata. Di Pericle

lunedì 04 Marzo 2024 - 09:17

Il vero fascismo è manipolare la verità. È pratica questa, in cui numerosissimi conduttori televisivi e opinionisti della carta stampata eccellono. È disgustoso assistere ad un inne circle che inneggia a favore di Hamas, facendo finta di solidarizzare con i palestinesi, e nel contempo demonizzare Israele.

Ma, poiché al peggio non c’è mai fine, si colpevolizza la Polizia in nome di una libertà di manifestare che non ha nulla con il sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni. Infine si critica il popolo ucraino invaso da un despota per giustificare la filosofia del politicamente corretto. Si aggiunga una denigratoria campagna giornalista contro il tentativo di riformare la giustizia in nome di una ipocrisia pelosa giustizialista che vuole governare adoperando il codice penale. Si resta sbigottiti e delusi, poi se un elettore su due resta a casa, se la scuola ha abdicato dalla sua funzione pedagogica, se la giustizia è amministrata da correnti al cui confronto guelfi e ghibellini sono compagni di merende. Questo Paese è divenuto culla di ciarlatani pericolosi, di cattivi maestri e di cinici opportunisti. Lo permette il sistema elettorale, che non elegge ma nomina dei parvenu senza arte né parte incapaci di visione e privi della minima competenza.

La stampa che dovrebbe essere il cane da guardia del potere è divenuta solo voce di parte, coro favorevole o denigrante a seconda l’area politica di appartenenza. Di conseguenza influenza e alimenta campagne contro le forze dell’ordine e accusa di genocidio un popolo che è stato oggetto sempre di barbarie e persecuzioni. E, poichè la manipolazione deve obnubilare il popolo, sottilizza filosoficamente sulla russofonia alimentando disagio e dubbi, minimizzando l’invasione. L’incontro con Sorbello da Goito diventa, per il Sommo Poeta, l’occasione per esecrare l’amara condizione in cui versa l’Italia: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello!” (Purgatorio, VI, 76-78).A distanza di sette secoli il quadro non è cambiato, purtroppo sta peggiorando grazie alla sapiente manipolazione della verità.

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