Economia alla canna del gas: serve una cabina di regia

Redazione

Economia alla canna del gas: serve una cabina di regia

lunedì 29 Gennaio 2024 - 10:34

Una lenta agonia. Oggi “certificata” dalla Camera di Commercio di Messina che ha diffuso i dati del report annuale (2023), sulle aziende che hanno chiuso battente nell’anno appena trascorso.

Il dato è impietoso e si riferisce alla città capoluogo e alla provincia. Tremila aziende che hanno cessato di esistere: un numero spropositato rispetto al resto della Sicilia.

E’ scattata subito la caccia alle streghe. Di chi è la colpa? Della politica, ovviamente, ma non solo. La politica (a tutti i livelli) che si è mostrata incapace di sapere sfruttare le grandi opportunità derivanti anche dal PNRR. Ma la colpa non può essere ascritta solo alla politica locale e regionale. C’è dell’altro che va ricercato nella incapacità conclamata di fare sistema fra tutti gli attori istituzionali.

Che l’economia messinese stia attraversando da decenni una profonda crisi è notorio a tutti, ma non s’è fatto nulla per tentare di fermare questa preoccupante emorragia che sta portando i nostri giovani a fuggire da questa terra. Il dato dell’ultimo decennio sulla “migrazione giovanile” è impietoso: quasi in 40mila hanno salutato Messina per non farvi più ritorno.

In questo scenario apocalittico si inseriscono le politiche di sviluppo fallimentari lanciate da chi gestisce la cosa pubblica. A Messina soffre particolarmente il commercio. Non c’era bisogno del report della Camera di Commercio per saperlo, basta passeggiare per il centro cittadino e vedere i saracinesche abbassate per capirlo. Che fare allora?

Sicuramente continuare così è da criminali. E allora bisogna guardare con grande attenzione alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e soprattutto mettere in piedi una “Unità di crisi sull’economia”. Serve un organismo che metta attorno a un tavolo tutti gli attori. Una “cabina di regia” guidata dall’Università di Messina, la quale ha l’obbligo di mettere a disposizione il suo sapere per risollevare le sorti di una provincia che è ormai alla canna del gas. Vanno coinvolti le amministrazioni locali e soprattutto i rappresentanti delle associazioni datoriali, ai quali consigliamo di non distrarsi con l’organizzazione di manifestazioni mangerecce.

Davide Gambale

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