Europee e regionali, Cateno cerca ospitalità al centro e a sinistra

Michele Bruno

Europee e regionali, Cateno cerca ospitalità al centro e a sinistra

lunedì 22 Gennaio 2024 - 14:00

Cateno De Luca si muove per le prossime scadenze elettorali per le Elezioni europee 2024, e lo fa col dinamismo che lo ha sempre contraddistinto. Non sono finite le interlocuzioni con il PD e il M5S siciliano, ma per la prossima scadenza imminente, le Europee appunto, c’è in campo un’altra ipotesi. È quella di un accordo con Carlo Calenda per una candidatura a Bruxelles, al momento l’ipotesi preferita dal sindaco di Taormina.

De Luca ha visto di persona il leader di Azione, assieme ad Ettore Rosato (ndr, che ha definito “il notaio del possibile accordo”) e Francesco Gallo. Attende una risposta entro il 31 gennaio per mettere un esponente di Sud chiama Nord nelle liste di Azione, dopodiché si sentirà libero di accettare anche altre proposte.

E altre proposte significa un posto nelle liste del Partito Democratico. Nonostante il netto no della base messinese del partito, reso evidente da un comunicato di qualche giorno fa, che ha rinvigorito il dibattito sulla questione delle alleanze regionali, De Luca continua a parlare con i deputati PD e M5S all’Assemblea regionale siciliana. Il leader di Sud chiama Nord fa nomi precisi. I parlamentari regionali con cui ha parlato di più durante i lavori per la Finanziaria sono stati il democratico Michele Catanzaro e i pentastellati Nuccio di Paola e Antonio De Luca. Non ci sono accordi ufficiali, ma Cateno spera di strappare il si per l’alleanza alle prossime regionali, che potrebbe avere i numeri per battere Renato Schifani e il centrodestra. Tutto ciò nonostante i malumori messinesi tra PD e M5S.

In una intervista recente a Tempostretto proprio Catanzaro era stato chiaro: “L’alleanza con De Luca non è un tema spinoso, non accetto un no a priori da parte di qualcuno senza motivazioni valide di natura politica”. Però chiarisce e rassicura: “Nessuno sta pensando di tracciare un percorso senza confronto interno. Nessuna fuga in avanti da parte del gruppo parlamentare regionale”. Tuttavia è convinto: “Divisi non andiamo da nessuna parte, siamo nelle condizioni di costruire un’alternativa a questo governo regionale e lo abbiamo dimostrato in occasione della Finanziaria”.

Laura Castelli, presidente del movimento politico nazionale di De Luca, ha espresso recentemente parole chiare: “Bene Pd e M5S sul dialogo costruttivo con Sud chiama Nord in Sicilia, l’obiettivo comune adesso è costruire un’alleanza solida che possa andare a governare la Regione, allargando ancor di più il perimetro verso quelle forze politiche alternative al governo e che non si riconoscono negli estremismi e nel mal governo. Ci sarà tempo per definire il nome del candidato presidente, anche se ad oggi c’è solo una persona che da sola è stata in grado di prendere 500mila voti alle ultime regionali ed è Cateno De Luca. Ma in maniera condivisa si arriverà alla scelta del nome. Intanto dai dati in nostro possesso Sud chiama Nord sta crescendo in tutta Italia e dal 2 marzo, giorno dell’assemblea nazionale di Taormina, avremo definitivo un’organizzazione capillare in tutte le regioni del nostro Paese, che ci permetterà di essere presenti alle elezioni su tutto il territorio nazionale”.

Non un intervento di poco conto. Si tratta di un’apertura alla possibilità che il candidato presidente alle regionali non sia De Luca, ma anche un nome di PD o M5S. In passato invece il sindaco di Taormina si era nei fatti auto-candidato a leader dello schieramento anti-Schifani.

Comunque Cateno continua a parlare come tale, come è sua abitudine. De Luca ama essere sempre al centro del dibattito. Non ha mai nascosto l’ambizione di diventare presidente della Regione Sicilia. Infatti ha già lanciato una conferenza con le opposizioni siciliane per “analizzare e smontare punto per punto le falsità” del report sul primo anno di legislatura di Schifani.

Se comunque il piano B per le Europee è il PD, per il sindaco di Taormina non ci sono discussioni in merito con i 5 stelle. Quantomeno, spiega il leader di ScN “da M5S non abbiamo avuto un segnale ufficiale. Non ci sono dichiarazioni pubbliche, alla luce del sole, quelle che contano. Negli incontri a quattr’occhi ci siamo detti tante cose, che non sono autorizzato a riferire. Danilo Lo Giudice (ndr, coordinatore regionale di ScN) ha avuto discussioni con Nuccio di Paola. Se M5S batte un colpo, ben venga”.

Invece, per quanto riguarda le regionali, il PD siciliano, in una conferenza stampa, aveva fatto aperture su una possibile candidatura europea di De Luca. Una presa di posizione, quella del PD dei vertici regionali, definita da Cateno “coraggiosa, chiara, alla luce del sole”. De Luca ha voluto “ringraziare il gruppo parlamentare all’Ars dem che con grande onestà intellettuale ha riconosciuto il nostro ruolo e sta ponendo il tema di ospitare all’interno della lista delle europee un rappresentante di Sud chiama Nord”.

Intanto il Psi siciliano chiede la convocazione di un tavolo regionale “aperto alle forze parlamentari di opposizione e alle forze politiche alternative al governo Schifani presenti in Sicilia”. Il segretario regionale socialista Nino Oddo ritiene che “presentarsi alle elezioni in ordine sparso sarebbe un suicidio annunciato”.

Michele Bruno.

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