Cardiochirurgia Taormina, proroga di 6 mesi: Azione non ci sta

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Cardiochirurgia Taormina, proroga di 6 mesi: Azione non ci sta

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venerdì 12 Gennaio 2024 - 11:00

Il Governo regionale di Renato Schifani ha stabilito una nuova proroga di 6 mesi per il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo di Taormina presso l’ospedale San Vincenzo, ma c’è chi non ci sta e risponde al presidente. Si tratta di Azione Messina, nella persona del segretario provinciale Andrea Ferrara.

Andrea Ferrara

“La richiesta avanzata dal Governo Regionale del presidente Schifani, di una proroga della convenzione tra il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo di Taormina e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma di solo 6 mesi, fino al 30 luglio 2024, in attesa di potenziare il Centro del Civico di Palermo, appare scriteriata ed offensiva.Scriteriata perché priva di qualsiasi logica.

Esiste un reparto di Cardiochirurgia Pediatrica di eccellenza in Sicilia e si decide di tenerlo in agonia con continue proroghe semestrali senza senso, piuttosto che chiedere l’unica cosa possibile: una deroga al DM 70 così da poter mantenere attivi sia il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del San Vincenzo di Taormina che il reparto operante nel capoluogo siciliano. Non sarebbe la prima deroga al DM 70 che la Regione Siciliana chiede per la sua rete ospedaliera (vedasi i reparti Grandi Ustionati, Chirurgia Pediatrica ecc ecc) ma, per questa, sembra che il presidente Schifani abbia difficoltà a presentare istanza.

È una scelta scriteriata perché il CCPM di Taormina tratta in media 5 mila pazienti l’anno ed un reparto che vive su proroghe semestrali è una unità che non può programmare le sue attività a lungo termine ed è costretto a sopravvivere più che a crescere e svilupparsiEd è una scelta offensiva nei confronti, innanzitutto, dei genitori dei piccoli pazienti del CCPM coi quali il presidente Schifani si era impegnato per una soluzione stabile e duratura.Una scelta offensiva per il comprensorio jonico, per la provincia di Messina e tutta la Sicilia orientale che viene ancora una volta calpestata dalla miopia di una classe politica regionale ‘palermocentrica’ “.

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