Atm, una speranza per i cinque apprendisti: ci credono Cgil e Ugl

Michele Bruno

Atm, una speranza per i cinque apprendisti: ci credono Cgil e Ugl

lunedì 02 Ottobre 2023 - 13:01

C’è ancora una speranza per i cinque apprendisti Atm spa a cui è scaduto il contratto di apprendistato sottoscritto con l’azienda, non rinnovato con altre formule. A seguito di quanto accaduto, i sindacati Filt Cgil ed Ugl ferro si sono impegnati in una interlocuzione con rappresentanti della partecipata per difendere il diritto dei cinque lavoratori al reintegro con un nuovo contratto. Il segretario di Filt Carmelo Garufi e i rappresentanti di Ugl ferro Antonino Sciotto e Giuseppe Giallanza hanno incontrato lo scorso 18 settembre Claudio Iozzi, Direttore Generale della società, e il Presidente Giuseppe Campagna. Con loro anche Letterio Villari, responsabile aziendale degli Affari Generali.

Durante la riunione Campagna ha espresso che Atm ha la facoltà di non rinnovare i contratti in essere, ma ha spiegato che sono stati confermati circa il 90% degli apprendisti su 157 dello scaglione 2020. Non sono stati confermati, oltre ai cinque noti, anche 26 dipendenti che hanno intrapreso nuove esperienze in altre aziende e quindi interrotto il rapporto di lavoro con Atm. Atm sta aprendo valutazioni per 4 posizioni lavorative a completamento dello scaglione 2020.

I sindacati hanno manifestato la richiesta che detti apprendisti siano riassunti e hanno anticipato che valuteranno di adire vie legali in caso ciò non accada.

A seguito di ciò, i rappresentanti dell’azienda hanno anticipato che ci sarà presto una nuova riunione interna del cda in cui verrà affrontato e approfondito il tema.

È ottimista il segretario di Filt Cgil Carmelo Garufi che commenta:

“L’azienda ha promesso che valuterà la posizione dei cinque apprendisti Atm e c’è quindi uno spiraglio affinché, grazie anche all’azione sindacale nostra, di concerto con il sindacato Ugl, i lavoratori siano riassunti. Siamo in attesa di notizie da Atm, ma non abbassiamo la guardia. Siamo pronti ad ogni azione necessaria per difendere il diritto al lavoro di questi dipendenti che con il loro impegno hanno portato avanti i servizi offerti dall’azienda, assieme ai loro colleghi”.

Michele Bruno.

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