Incontro tra antico e moderno: il Giappone è un’attitudine

Redazione

Incontro tra antico e moderno: il Giappone è un’attitudine

martedì 27 Giugno 2023 - 10:47

“I viaggi in Giappone sono come un tuffo in un mondo incantato, dove l’antico e il moderno si fondono in un’armonia di cultura e bellezza. Ogni passo è un’opportunità per scoprire l’eleganza dei templi, la poesia dei giardini, la grazia della natura e la meraviglia della tradizione. In Giappone, ogni attimo diventa un’esperienza di scoperta e contemplazione, un itinerario nel tempo e nello spirito che lascia un’impronta indelebile nel cuore di chi si avventura in questa terra magica”.

Il mio viaggio in Giappone

L’ultima volta abbiamo approfondito in questa rubrica il senso e l’importanza di Hanami nella vita dei giapponesi, ovvero l’usanza di contemplare la bellezza dei fiori di ciliegio. Quei sakura che da fine febbraio a maggio inoltrato, a seconda della specie e della zona, punteggiano di rosa gli scenari del Paese del Sol Levante.

E potrebbe sembrare che il Giappone non possa offrire qualcosa di più incantevole: un invito a cogliere la caducità delle cose, per vivere pienamente questa effimera bellezza.

Nonostante Tokyo sia una città frenetica, piena di persone e ricca di spazi di aggregazione, può capitare di sentirsi soli come in tutte le grandi metropoli.

Dall’isolamento, si passa velocemente agli incontri quasi “forzati” – passateci il termine – dei treni stracolmi di persone, che stravolgono le leggi della prossimità, portando ad incastrarsi gli uni sugli altri.

Uno degli slogan di Tokyo è Old meets new. E com’è possibile che un popolo la cui cultura è animata da manierismi, rispetto delle file e delle distanze, cambi completamente prospettiva in un contesto come quello dei mezzi di trasporto?

Che il Giappone grazie – o a causa – delle nuove generazioni stia cambiando è innegabile: nell’aspetto, nei comportamenti, così come nei riferimenti culturali.

Ma è semplice riconoscere l’incontro tra l’antico e il moderno, proprio nel bel mezzo di quella folla densa di solitudine e di comunanza. Proprio quando incontri una donna in kimono che cammina fianco a fianco ad una cosplayer vestita di PVC.

In una metropoli monstre come Tokyo, spesso non ti accorgi del prossimo finché non ti sta pestando un piede oppure finché il suo odore arriva a te nonostante la mascherina.

Anche l’orda umana che puoi incontrare a Shibuya Crossing – luogo magico per alcuni – può spaventare altri. Tra le luci al neon ed i grattacieli, si muovono 137 milioni di persone, ognuno a modo suo, con la sua prospettiva di vita e i suoi desideri.

Qui, l’incontro con il genere umano è incredibile: puoi provare a riprendere il tutto con una fotocamera a 360° ma niente potrà descrivere l’emozione, lo straniamento che si prova la prima volta nell’attraversare quell’incrocio.

Oseremmo dire una specie di iniziazione per gli stranieri, gaijin come noi, ma anche per i giapponesi che dalle zone rurali giungono nella grande città, quella “capitale orientale” che dal 1868 è il punto di riferimento del paese.

Di continuo, il vecchio incontra il nuovo. Di fronte all’uscita della JR, grattacieli dagli schermi 4K in 3D riproducono realistici e graziosi animali. Qui, appena sotto riposano i proprietari dei piccoli bar yatai, carretti su 2 ruote. E magari giusto a fianco, si può scorgere un monaco buddista in meditazione, incurante della ressa di gente.

Ma esiste una trama sottile, quel fil rouge legato al mignolo della mano sinistra che secondo la leggenda, unisce due persone, destinate ad incontrarsi nonostante tutto. Mito citato anche nel magnifico film Your Name di Makoto Shinkai.

Allo stesso modo, il Paese del Sol Levante sa richiamare le anime affini, ma attenzione: il Giappone non è per tutti, il Giappone è un’attitudine.

Così, solamente coloro che sanno apprezzare un paese in grado di celebrare la fedeltà del cane Hachiko per il suo padrone con una statua in una delle piazze più importanti; che amano l’idea di assistere a rituali quali la cerimonia del tè, o immergersi nella pratica zen della meditazione nei meravigliosi templi buddisti, troveranno un’affinità elettiva.

Ogni giorno, tantissime persone passano a salutare Hachiko, simulacro della dedizione e di un legame che oltrepassa il tempo: uno dei nostri luoghi del cuore.

Il Giappone muta di continuo, nonostante il suo carattere antico. Cambia sempre, creando nuovi stili, mescolando modernità e tradizione e per questo, è un luogo adatto a chi sa cogliere rapide trasformazioni.

Una curiosità su Hachiko per voi lettori di Messina Oggi:

Esiste un’altra meravigliosa statua monumento dedicata ad Hachiko e al professor Ueno. Si trova all’interno della facoltà di Agraria dell’Università di Tokyo. Visitabile anche negli orari universitari.

Elina Sindoni

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta