Acr Messina: tutta la verità sulla trattativa Sciotto-Mannino

Redazione

Acr Messina: tutta la verità sulla trattativa Sciotto-Mannino

giovedì 01 Giugno 2023 - 10:09

Un  po’ di chiarezza serve alla trattativa e soprattutto all’ambiente, oggi quanto mai turbolento. La trattativa fra l’Arc Pietro Sciotto e l’imprenditore Fabrizio Mannino c’è, va avanti da mesi, come peraltro anticipato dal nostro giornale lo scorso dicembre. Qualcosa, tuttavia, rispetto ai primi approcci è cambiata: Mannino si è smarcato da qualche imprenditore che aveva manifestato la sua volontà a sostenere il progetto di rilancio del calcio messinese.

Novità per l'Acr Messina
Pietro Sciotto con il sindaco Federico Basile

Ma andiamo per ordine temporale. Qualche settimana dopo l’annuncio di Sciotto di voler cedere l’Acr Messina, esattamente giorno 26 maggio 2023, giunge al protocollo di Palazzo Zanca una Pec indirizzata al sindaco, Federico Basile, spedita da un legale piemontese in nome e per conto di Fabrizio Mannino.

Una Pec contenente un’offerta economica e una serie di richieste, definiamole impossibili.

Primo errore

L’offerta di acquisto è stata spedita al sindaco di Messina, Federico Bssile, che non detiene la proprietà dell’Acr Messina. Ma il sindaco si è fatto intermediario e l’ha recapitata al presidente dell’Acr Messina, Pietro Sciotto.

L’offerta

Fabrizio Mannino offre per rilevare a società 2 milioni di euro (non tre come erroneamente riportato da qualche organo di stampa), cui vanno detratti eventuali debiti.

Secondo errore

L’offerta è stata inoltrata senza che il potenziale acquirente abbia preso visione delle scritture contabili. Insomma, si è trattato di un’offerta al buio.

La richiesta impossibile

Per rilevare l’Acr, l’imprenditore siculo-piemontese con interessi negli Emirati Arabi e in Cina, chiede al sindaco di impegnarsi affinché gli sia garantita la gestione trentennale di ben tre impianti sportivi: ovvero Franco Scoglio, Celeste e PalaRescifina. Ma c’è di più, Mannino chiede alla parte pubblica di farsi carico delle spese di manutenzione ordinarie, ovvero messa a norma degli impianti, cura dei manti erbosi ed altro. Richiesta alla quale il sindaco non può dare alcuna risposta anche perché sull’argomento stadi c’è un contenzioso aperto.

Terzo errore: la trattativa è nata decisamente male perché Mannino prima di formulare la sua offerta ha rilasciato interviste mostrandosi con la kandura, tipico abito degli Emirati Arabi, come a voler ostentare la sua ricchezza (che potrebbe avere).

A quanto si chiude?

La trattativa potrebbe chiudersi anche perchè la famiglia Sciotto da noi interpellata non ha alcuna intenzione di lucrare sulla passione degli sportivi messinesi. Grossomodo la partita potrebbe chiudersi a 3 milioni di euro (prezzo congruo), tolti debiti e crediti vantati dall’Acr. Diciamo che l’esborso di chi rileva il Messina dovrebbe aggirarsi grossomodo intorno a 2 mln. E per uno che che fa affari negli Emirato Arabi dovrebbero essere spiccioli…

Domande finali.

Ma se Fabrizio Mannino è davvero un magnate perché non mette sul piatto una cifra congrua e rileva l’Acr Messina mettendo fine alle chiacchiere?

E se il Comune non darà in concessione per 30 anni i tre impianti sportivi Fabrizio Mannino è ugualmente interessato a rilevare il Messina?

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