Apre il primo ambulatorio sociale della Uil a Messina

Redazione

Apre il primo ambulatorio sociale della Uil a Messina

venerdì 19 Maggio 2023 - 10:05

La segretaria generale della UIL Sicilia Luisella Lionti ha tagliato il nastro inaugurale dell’Ambulatorio Sociale promosso dalla UIL, dalla UIL Pensionati e dall’Ada Messina presso la Sede zonale sindacale sita in Via Adolfo Celi 45 (Complesso Top Residence) a Contesse.

Insieme alla segretaria Lionti, che ha evidenziato l’importante valore simbolico di una struttura che offrirà servizi fondamentali a favore delle persone, sono intervenuti Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, Claudio Barone, segretario generale UIL Pensionati Sicilia, Pippo Calapai, segretario generale UIL Pensionati Messina, Angelo Rodilosso, presidente Ada Messina, e i dottori Pietro Marino e Giuseppe Fortunato Picciolo, i quali, insieme ad un altro gruppo di medici, svolgeranno una preziosa attività di volontariato ed offriranno assistenza e prima consulenza sanitaria.

Tutti gli intervenuti, all’unisono, hanno sottolineato l’altissimo valore rappresentato dall’apertura di una struttura che intende andare incontro ai concreti bisogni di salute dei cittadini.

Presente anche la Uil-Fpl, rappresentata dal segretario generale Livio Andronico, dal responsabile provinciale area medica, Corrado Lamanna, e dal segretario organizzativo, Maurizio Celona.

Da sinistra Nino Nunnari, Maurizio Celona e Livio Andronico (Uil-Fpl Messina)

La Uil-Fpl farà la propria parte – ha detto Andronico – a sostegno di questa importante iniziativa che si rivolge soprattutto alle fasce più deboli“.

Un diritto, quello alla salute, messo pesantemente in discussione da scelte governative sbagliate e da politiche errate che ricadono sulla carne viva e sulla vita quotidiana delle persone: liste d’attesa infinite, reparti allo stremo e ospedali chiusi sono gli elementi nefasti della condizione della sanità nella provincia di Messina.

L’ambulatorio sociale promosso dalla Uil intende, pertanto, dare risposte concrete alle fasce più deboli, a partire dai pensionati, che, a causa della grave crisi economica, vivono una condizione di indigenza che in moltissimi casi sta provocando la forzata rinuncia alle cure mediche: decisioni drammatiche che, in pieno terzo millennio, sono assolutamente inammissibili.

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