“Menza ca panna”, Principato: “Quel rito sfregiato”

Redazione

“Menza ca panna”, Principato: “Quel rito sfregiato”

mercoledì 03 Maggio 2023 - 09:17

È un rito, nei bar messinesi (così come un rito sono l’arancino, il pitone e la focaccia), chiedere la ‘menza ca panna e ‘na brioscia’ senza aggiungere altro, tanto, il caffè è implicito. Ma non tutti sanno che questa specialità prettamente messinese è ora marchio tutelato e inserita tra i marchi di denominazione comunale De. Co.“.

Nino Principato, storico e studioso delle tradizioni messinesi

Nel dibattito sulla “tradizione” sfregiata da “Linea Verde Life“, interviene l’architetto Nino Principato,  studioso e profondo conoscitore delle tradizioni messinesi. Come si ricorderà, la trasmissione ha generato l’indignazione dei messinesi veraci per via dell’atteggiamento di chi ha servito la granita (senza brioche), che non ha saputo spiegare per quale motivo si chiamasse “mezza con panna”, rispondendo al giornalista che è solo un modo di dire.

In questi giorni, soprattutto sui Social, non si parla d’altro se non di quella tradizione tipicamente messinese, di cui si è occupata la trasmissione condotta da Marcello Masi e andata in onda la scorsa settimana su Rai1.

Una specialità le cui origini – spiega Principato – risalgono a quando Messina era dominata dagli arabi, ciò dal IX secolo fino al 1061, da accompagnare con la ‘brioscia’ rigorosamente col ‘tuppo’, quella brioche messinese, cioè, che nella parte superiore reca una palla, il ‘tuppo’ appunto. Che sia ‘menza’, poi, sta ad indicare sia la dose (mezzo bicchiere come la ‘menza bira’ o la ‘menza limone’) che, in particolare, il fatto che già agli inizi del ‘900 e fino agli anni ‘60, la granita si accompagnava con la cosiddetta ‘zzucarata’, una ciambella di pane croccante ricoperta di sesamo. Per tale motivo il bicchiere doveva essere più grande per contenere più prodotto. Ma siccome, spesso, si preferiva una minore quantità di granita, se ne chiedeva appunto ‘menza’, mezza alla messinese e così il bicchiere diminuì di capacità. Nasceva così il detto ‘menza ca panna…e ‘na brioscia”.

Conclude Nino Principato.

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