ESCLUSIVO/ Ponte sullo Stretto: le aree da espropriare

Redazione

ESCLUSIVO/ Ponte sullo Stretto: le aree da espropriare

venerdì 31 Marzo 2023 - 08:58

Focus sul Ponte sullo Stretto di Messina. Da oggi inizia una interessante collaborazione con l’ing. Peppe Palamara, uno dei massimi esperti sul tema. Tra i principali redattori dal 2009 della pagina Wikipedia in inglese del ponte e gestore della seguitissima pagina Facebook “Strait of Messina Bridge”.

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina dal 1992 al 2010 ha beneficiato di tutta una serie di approvazioni che hanno portato già il 23 dicembre 2009 all’inizio delle Opere propedeutiche, ovvero con la Variante di Cannitello (nella figura 1 il cartello del cantiere). Successivamente nel 2011, come noto il Governo Monti sospese i lavori e soltanto nel 2023 col Governo Meloni si torna a parlare di Ponte.

Se ne torna a parlare fortunatamente sulla scorta delle 8.280 tavole (solo per contarle si impiegherebbero 2h e 31’, più di una intera trasmissione del divulgatore televisione ed ex geologo Mario Tozzi) del progetto definitivo già cantierato. E qui giova ricordare che per l’esecuzione di una grande Opera, si pensi al Ponte Morandi realizzato dalla stessa WeBuild di Pietro Salini che dovrà costruire il Ponte, non è necessario il progetto esecutivo, ma le opere possono iniziare con il progetto definitivo approvato ed il progetto esecutivo, la cui rimodulazione è già in atto, può essere integrato in corso d’opera.

Di queste 8.280 tavole 29 riguardano gli espropri (figura 2, la mascherina), in questo articolo esamineremo le 16 riguardanti gli espropri del versante Sicilia. Nella legenda (figura 3) sono indicati gli edifici da demolire e le aree da espropriare. Ovviamente gli espropri riguardano sia le aree da destinare alla sede del ponte che quelle in superfice ove passano la strada e la ferrovia, opere complementari del ponte sullo stretto.

Figura 1- Cartello dei lavori della variante di Cannitello
Figura 2- Mascherina tavola SE0001 espropri
Figura 3 – Legenda del piano particellare d’esproprio

Partiamo dall’esaminare l’area che si esproprierà proprio nella zona in cui sorgerà la torre sicula (alta 382,6 m al traverso e 399 m alla sommità), che si trova lungo la via cosiddetta Circuito, esattamente all’altezza del Ristorante Il Gitano, posto proprio nel punto in cui sarà collocata la gamba di sinistra della torre e che dunque comprende tutta l’area del Residence Margi che si trova alle spalle.

Figura 4 – Zona in cui sorgerà la torre sicula

Il Contraente Generale una volta intervenuta l’approvazione del piano delle attività, da parte della Società Stretto di Messina S.p.A., procederà a sottoscrivere degli accordi bonari con le ditte proprietarie interessate dalle opere oggetto di attività anticipate.Detti Accordi prevederanno delle caparre confirmatorie e conterranno delle clausole sospensive legate alla approvazione del progetto da parte del CIPE ed alla realizzazione dell’Opera. Gli oneri di indennità d’esproprio previsti dal contraente generale ammontano a 40 milioni di euro fino al 2011 (dato da adeguare all’indice ISTAT).

Figura 5 – In questa rappresentazione 3D si vede il la torre sicula del Messina Bridge calato su Google Earth, lo si può fare semplicemente scaricando il file *.kmz seguendo le istruzioni come spiegato in questo video su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=eGXAwce6cws
Figura 6 – Proiezione delle gambe della torre sicula (in verde) e dell’impalcato
(in giallo) su ortofoto

L’ing. Giuseppe Palamara, esperto del Ponte sullo Stretto di Messina, tra i principali redattori dal 2009 della pagina Wikipedia in inglese del ponte e gestore della seguitissima pagina Facebook “Strait of Messina Bridge”

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