Secondo i sindacati si sarebbe trattato di una “rappresaglia” nei confronti dei dipendenti dell’Atm. Il condizionale è rigorosamente d’obbiglo. Una vicenda che merita approfondimenti perché, se così fosse ci sarebbe da andare fino in fondo.

Il blitz di ieri mattina in via La Farina

I vigili urbani si sono presentati intorno alle 8,30 in via La Farina ed hanno iniziato a verbalizzare (giustamente), decine di ciclomotori posteggiati sul marciapiede in corrispondenza della sede dell’Atm. Decine le multe elevate e addirittura alcuni mezzi sarebbero stati anche rimossi con il carroattrezzi. Ciclomotori di proprietà dei dipendenti dell’Atm che da sempre parcheggiano i propri mezzi laddove non si dovrebe posteggiare.

I sindacati: “Rappresaglia nei confronti dei dipendenti Atm”

Secondo i sindacati (gira anche un vocale inequivocabile di un sindacalista), si sarebbe trattato di un’autentica rappresaglia nei confronti dei dipendenti dell’Atm, dal momento che il giorno precedente uno o forse due mezzi di proprietà di altrettanti vigili urbani sarebbero stati prelevati con il carroattrezzi dal personale dell’Atm.

Le autovetture – dicono – erano posteggiate alla Zir e la loro presenza impediva ai conducenti del bus di fare manovra per fare ingresso al terminale.

L’Atm estranea ai fatti

“L’azienda non c’entra nulla – si premura a dire il sindacalista -, abbiamo fatto approfondimenti con altri colleghi sindacalisti e pare che il blitz dei vigili urbani sia stato una ‘vendetta’ perchè ieri sono state prelevate due automobili intestate ai vigili urbani”.

Una ricostruzione che, se provata, presenta degli aspetti che andrebbero subito accertati perchè non è possibile che a giorno d’oggi si applichi la “legge del taglione”.