Lo scorso maggio l’Atm (Azienda di trasporti Messina), aveva messo in quiescenza coatta un proprio dipendente ma il Tribunale del Lavoro ha ordinato il suo reintegro. L’azienda anche condannata alla corresponsione degli emolumenti e al pagamento degli oneri previdenziali.
L’autista, assistito dai legali Salvatore Albanese Maria Ventura, si era opposto al piano di prepensionamento prospettato dall’Atm che aveva ugualmente proceduto al pensionamento del dipendente.
L’autista ha si è così rivolto al Tribunale del Lavoro che ieri ha disposto il reintegro dell’impiegato dell’Atm accogliendo la tesi difensiva dei legali Albanese e Ventura.
L’autista era in azienda dal 1999 e ad inizio dello scorso anno gli era stata prospettata la possibilità di andare in pensione in anticipo. Avendo rifiutato l’accordo, l’Atm aveva proceduto ugualmente a mettere in pensione coatta il dipendente.
Questi sono come quelli del governo… pensano di poter fare quello che vogliono.
Meno male che esiste la magistratura.