Per le strade di Messina contro la violenza di genere

Michele Bruno

Per le strade di Messina contro la violenza di genere

sabato 26 Novembre 2022 - 16:44

Il 25 novembre è una tappa importante nei percorsi dei movimenti femministi di tutto il mondo, in quanto riassume la lotta che ogni giorno è portata avanti contro la violenza di genere.

Ieri sera singoli e associazioni (Arci Thomas Sankara, Cedav Onlus, CGIL Donne, Comitato 194, Non Una Di Meno Messina) sono scesi per le strade di Messina perché dicono “abbiamo bisogno di occupare lo spazio pubblico, autorappresentarci, dare la nostra narrazione della violenza di genere”.

La manifestazione è iniziata a Piazza Antonello, dove c’è stato il concentramento.

Sono state distribuite a tutti i presenti grucce e guanti, che poi sono stati dipinti di rosso con colore a tempera.

“Le grucce sono il simbolo dell’aborto clandestino e i continui attacchi e ostacoli all’aborto rappresentano una delle tante forme di violenza sui corpi delle persone con utero”. Hanno spiegato gli organizzatori di Non Una di Meno Messina.

Durante il flash mob è stata letta una lettera condivisa con i referenti dei nodi siciliani di Non una di meno.

In apertura vi è stato un intervento che ha spiegato il significato della giornata e subito dopo uno di CGIL donne, con tema la discriminazione negli ambienti di lavoro.

Successivamente il gruppo di manifestanti del sit in itinerante si è spostato lungo corso Cavour fino ad arrivare a Piazza Duomo, attraversando la Piazza cantando slogan contro ogni forma di violenza.

Infine a Piazza Cairoli, si è svolto il momento di “microfono libero”, per cui chiunque ha avuto la possibilità di intervenire.

Carmen Cordaro di Arci Thomas Sankara ha parlato sulla situazione critica delle donne in Iran, Siria, Afghanistan e Palestina.

Ha letto una lettera di una ragazza Afghana e ha parlato di Rawa, una rete internazionale che si occupa dei diritti delle donne.

Un intervento di Resistenza Poetica, di Alice Camardella, ha messo in scena un monologo molto toccante sul mito della bellezza.

Altri interventi dei presenti hanno riguardato: la rappresentazione del femminile, la situazione delle donne in carcere, il sessismo benevolo e gli stereotipi di genere da cui partono tutte le varie forme di discriminazione non solo contro le donne, ma in generale contro le soggettività marginalizzate.

È stata letta anche una poesia da parte di un altro giovane membro del collettivo di Resistenza poetica e infine il comunicato di Ombre Rosse, sindacato di Sex Work.

Durante il microfono libero sono stati distribuiti i volantini con una sintesi dei punti trattati durante la manifestazione, con il richiamo alla petizione che il Comitato per la legge 194 ha lanciato per l’aborto in città.

“Ogni anno in questo periodo fioccano i soliti slogan circondati da immagini di volti tumefatti.

Le nostre sorelle sono raccontate come vittime passive, a cui vengono dispensati consigli su come evitare uomini violenti, per poi invitarle a denunciare.

Peccato che l’uomo violento non sia malato, ma il figlio sano del patriarcato e che quando denunci ti scontri comunque con il sessismo dei tribunali.

La portata della violenza di genere è data dal suo essere sistemica, pertanto tutto questo non ci serve e non ci basta, vogliamo di piu. – hanno specificato gli organizzatori – Nel percorso transfemminista intersezionale, tutte le battaglie sono collegate, nella consapevolezza che il vero cambiamento culturale arriva solo se nessunə è lasciatə indietro”.

di Michele Bruno.

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