La legge elettorale che regola in Sicilia l’elezione del presidente della Regione e dei deputati, al contrario del Rosatellum concede ai cittadini di scegliere. Attribuisce, infatti, al singolo elettore la possibilità di indicare il proprio rappresentante territoriale e, con il voto disgiunto, votare addirittura il candidato governatore non sostenuto dalla lista di appartenenza del deputato.
Ci sono quindi i presupposti della scelta responsabile e libera.L’analisi del voto regionale siciliano del 25 Settembre mette in evidenza un sentiment : il popolo siciliano è attratto dal fascino della monarchia.È questa una riflessione ineludibile: basta scorrere i nomi dei deputati eletti. Accanto a personaggi eterni, risultano eletti principi ereditari per diritto monarchico. Chi scrive vuole credere che, il fascino mediatico dei funerali della regina Elisabetta abbia influito sulla decisione dei siciliani, altrimenti sarebbe opportuno porsi delle domande e darsi delle risposte.Non si tratta di raccontare la storia politica dell’Isola, quanto di mettere in luce aspetti dell’anima siciliana, che, ancora oggi, raffigurano la Sicilia come un mondo a parte, legato a catene difficili da rimuovere.
Storici, economisti e sociologi, ma anche per fortuna molti siciliani, sostengono che il mancato sviluppo della Sicilia, oltre che effetto della scarsa competenza e responsabilità della classe dirigente, sia anche effetto di un atteggiamento di remissività e apatia dovuto alla mancanza di autodeterminazione e di coscienza civica. Identità siciliana ed autonomismo, di per sé positivi, sono stati adoperati in maniera distorta e contraddittoria. Da ciò un quadro a tinte scure che contrasta con i colori accesi di questa terra, perennemente e pesantemente segnata da ritardi e incapace di trovare una propria via di sviluppo nel contesto nazionale ed in quello europeo, ma sempre pronta a scaricare le proprie insufficienze su terzi, alimentando un rancoroso, talvolta giustificato, rivendicazionismo risarcitorio. Lo sviluppo di un popolo non troverà mai una realizzazione in una sudditanza monarchica o in una richiesta di assistenzialismo umiliante e costante.
Pericle