Cosa cambierà domani in Sicilia? Niente. La campagna elettorale s’è chiusa e nessuno dei candidati è riuscito ad essere convicente. La Sicilia è “condannata”, perché non è pronta per affrontare il cambiamento. Non è solo colpa dei candidati, ma la vera colpa ce l’hanno i siciliani che, in fondo, non vogliono il cambiamento.

Per la verità non lo vogliono nemmeno gli italiani che si erano illusi, ma poi chi voleva aprire i partiti tradizionali come una scatoletta è finito dentro le stesse scatolette.

Le rivoluzioni attecchiscono, soprattutto, fra coloro i quali non hanno ricevuto risposte alle proprie richieste, non esiste un sentimento di riscatto. Lo scatto d’orgoglio appartiene solo chi ha interessi di bottega da preservare.

L’idea del cambiamento,  attecchisce fra gli scontenti, fra coloro che vengono emarginati dal sistema “clientalare”, o fra quelli che hanno già succhiato come dei parassiti l’ultima goccia di sangue possibile. E vanno alla ricerca di nuove mammelle da succhiare. Chi propone il cambiamento sa di mentire per due motivi: il primo è che è impossibile cambiare i siciliani; il secondo è legato ai “personaggi” che ronzano intorno a chi propone di rivoluzionare la Sicilia.

Basta passare in rassegna le foto di questa campagna elettorale per comprendere quanti e quali “personaggi” si sono sottoposti a un autentico trasformismo politico per abbracciare il cambiamento.

Non cambierà nulla, neanche se la Sicilia finirà nelle mani dei partiti cosiddetti tradizionali, perché gli stessi si adeguano alle richieste dei siciliani che non vogliono cambiare. Insomma, chi si illudeva che qualcosa potesse cambiare sappia che in Sicilia non cambierà niente.

Davide Gambale