De Luca, un pericoloso stregone (politico)

Redazione

De Luca, un pericoloso stregone (politico)

martedì 20 Settembre 2022 - 09:30

Chi conosce Cateno De Luca per le sue “performance” sui Social può anche apprezzarlo. Se facesse una sola cosa delle mille che dice, sarebbe anche un perfetto politico. Invece, incarna l’essenza del politico, quello vero. Ovvero, colui che fa l’esatto opposto di quello che dice.

Il nuovo che avanza

Partiamo dal leit-motiv della sua perenne campagna elettorale. Professa di essere il “nuovo”, quello slegato dalle logiche dei partiti, dalle logiche che egli stesso definisce politico-mafiose. Ma chi lo conosce oggi, non sa che Cateno De Luca è cresciuto nelle segreterie dei partiti politici e da buon “parassita della politica” dai suoi maestri ha succhiato il meglio (per alcuni il peggio). Oggi si propone agli occhi della gente come il “nuovo”, ma di nuovo non ha proprio nulla, perché è un politico che si dimena nella melma della politica da almeno 30 anni.

Trasformista di professione

Ha iniziato la gavetta politica nella segreteria di Totò D’Alia, iniziando la sua inarrestabile ascesa nell’allora Democrazia cristiana. Il partito di Totò Cuffaro, quello che oggi demonizza, ma col quale ha condiviso valori e ideali. E’ stato anche il partito di Raffaele Lombardo, poi lo ha seguito nel suo percorso autonomistico. Di Cateno De Luca circola in questi giorni anche un manifesto che lo ritrae con affianco il simbolo della Lega Nord, quella integralista di Bossi, non la moderata di Salvini. Il percorso politico di De Luca è stato costellato da una infinità di cambi di casacca di cui è possibili reperire un’ampia rassegna sulla rete.

Prima dell’elezione a sindaco di Messina, c’è stata la candidatura con l’Udc, quindi il sostegno a Dafne Musolino, folgorata da Forza Italia, in occasione delle Europee. De Luca con il suo movimento ha stretto alleanza “scomode”, come non ricordare quella con Forza Nuova: il patto di ferro in occasione delle regionali del 2012 lo strinse direttamente con Roberto Fiore, il leader del partito di estrema destra finito in carcere dopo l’assalto alla segreteria della Cgil a Roma.

Ha imbarcato di tutto

Angelo Villari, ex segretario del Pd catanese, è stato solo l’ultimo dei politici ai quali Cateno De Luca ha dato “asilo”. Ma non si tratta del solo visto che il “progetto” di Cateno vede anche fra i candidati fuoriusciti dalla Lega, come nel caso di Igor Gelarda, ex capogruppo del partito di Matteo Salvini al Comune di Palermo. Tutti folgorati sulla via di Fiumedinisi, o abili opportunisti politici? Di sicuro “Sicilia Vera”  ha imbarcato di tutto se è vero che fra i candidati figura Matteo Sciotto, già candidato nelle file del Pd alle regionali, per non parlare degli endorsement ricevuti da personaggi del calibro di Santi Formica, ex missino, piuttosto del trasformista Carmelo Lo Monte, eletto al parlamento italiano con cinque partiti diversi. Insomma, De Luca ha pensato solo ad incassare consensi per raggiungere l’obiettivo finale.

Il popolo di Cateno

De Luca però piace. Trova apprezzamento soprattutto nel “popolino” che lo ha elevato ad idolo. Come sosteneva l’antopologo Levi-Strauss “Lo stregone ha la conoscenza dalla quale riesce ad escludere gli altri”.

Cateno è senz’altro uno “stregone politico” perché riesce abilmente, manipolando il suo popolo, ad escluderlo dalla conoscenza del suo passato, che inevitabilmente si riverbera nel suo presente agli occhi dei più avveduti.

Del resto basti pensare per come sono state gestite le selezioni nelle Partecipate comunali a Messina negli ultimi mesi per comprendere che nulla è cambiato. E nulla cambierà mai. Ma De Luca piace per il suo modo innovativo di fare politica, perché ha scelto di usare alla perfezione i Social per raggiungere quelle persone che non riesce a raggiungere di presenza. Le sue dirette quotidiane sono un modo per arringare il suo elettorato contro quelli di prima e lo fa con la cosapevolezza che riesce a fare breccia. Tanto, come si dice il popolo è bue…

Davide Gambale

Un commento

  1. Anche se vi imbarazza un po’ pubblicare i miei commenti sul soggetto in questione…ho, purtroppo per lui, ragione a definirlo un CIALTRONE senza se e senza ma!

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