Leanza: “Voglio continuare il lavoro di mio padre”

Redazione

Leanza: “Voglio continuare il lavoro di mio padre”

lunedì 19 Settembre 2022 - 09:56

Calogero Leanza, giovane avvocato, porta sulle spalle una buona parte della storia politica della Sicilia.

Il padre, Vincenzo Leanza, ha ricoperto ruoli di prestigio nel panorama politico siciliano: più volte deputato, è stato anche Presidente della Regione Sicilia.

Leanza cosa significa per lei candidarsi alle elezioni regionali?

“Mi piacerebbe continuare a fare quello che mio padre ha interrotto, con lo stesso impegno e devozione alla sua terra, così ho deciso di mettere a disposizione degli elettori la mia passione per la politica, le idee ed i progetti legati alla mia giovane età. Ho toccato con mano le tante problematiche della mia generazione che penalizzano il nostro territorio, ma vedo anche le numerose opportunità che esso è in grado di offrire”.

Politicamente quali valori e quale visione guidano la sua azione?

“Un consigliere regionale deve partire innanzitutto dalla conoscenza del territorio e delle sue istanze, e deve riuscire a confrontarsi costantemente con la comunità che rappresenta, cogliendone le esigenze ed i bisogni ed elaborando con quest’ultima programmi e proposte.

Sono convinto che un bravo politico debba avere delle qualità ben definite come l’onestà, la coerenza, l’umiltà, senza la presunzione di avere la soluzione in tasca di tutti i problemi.

La realtà la conosciamo, è fatta di generale stanchezza da parte degli elettori, ma vorrei impegnarmi per difendere con forza gli interessi di ciascun cittadino di questa meravigliosa Isola ed in particolare della mia Provincia, restituendo un futuro a chi, come me, ha scelto di rimanere”.

Da cosa nasce la candidatura nel Partito Democratico?

“Come diceva mio padre ‘Nessuno deve rimanere fuori, nessuno deve rimanere inascoltato’ ed è con la stessa mission che ho scelto prima di tesserarmi e poi di candidarmi nel Partito Democratico, laboratorio di idee e progetti.

Detto ciò, siamo tra le Regioni con il più alto numero di Neet (giovani inoccupati) ed abbiamo bisogno

di politiche di incentivazione all’occupazione, che riducano l’emorragia di giovani talenti che lasciano l’isola a causa della mancanza di lavoro.

Non dimentichiamo che il lavoro è espressione della dignità umana e dev’essere difeso e valorizzato con tutti gli strumenti politici a nostra disposizione, in quanto rappresenta la leva per abbattere gli squilibri territoriali che ancora dividono Nord e Sud.

Le nostre Università, sempre ai margini dell’interesse del mondo politico, troppo spesso non riescono a stare al passo con il mutato mondo del lavoro. Pertanto, adeguate misure dovranno potenziare gli Istituti Universitari e pensare l’università come una palestra in cui non solo acquisire nozioni teorico-tecniche, ma fare esperienze dirette sul campo, efficaci per un inserimento nel mondo del lavoro.

Infine un punto su cui mi preme soffermarmi è la Sanità siciliana, troppo spesso oggetto di inefficienze e mal costume.

E’ fondamentale riqualificare i servizi del ‘Sistema Sanitario’ locale, incentivando prestazioni di alta specializzazione e ponendo fine ai ‘viaggi della speranza’ di tanti malati siciliani, costretti a lasciare casa, affetti, e sostenere costi spesso proibitivi.

Riconosco di essere giovane, ma credo ancora nella politica e nella rinascita della mia terra.

E soprattutto sarò coerente, la mia è una scelta di campo per il futuro”.

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