Pietro Navarra non è cambiato. Di Fragale

Redazione

Pietro Navarra non è cambiato. Di Fragale

lunedì 05 Settembre 2022 - 09:28

Comprendo Pietro Navarra quando afferma “non sono cambiato”.

Ne comprendo il tormento, la ragione e la posizione.

Pietro non è cambiato. È lo stesso ricercatore la cui “metrica della libertà” in data 1 agosto 2012, ripeto 1 agosto 2012, Oscar Giannino dalle pagine di Panorama consigliava – assieme ai contenuti di altri tre testi di insigni studiosi dalla valenza scientifica internazionale – a Berlusconi. Diceva il giornalista “procuratevi The Economics of Freedom – Theory, Measurement and Policy Implications. Gli autori sono due italiani, Sebastiano Bavetta e Pietro Navarra, insegnano alla Pennsylvania University. La domanda da cui partono gli autori è molto concreta, perfettamente adatta all’Italia odierna. Come si può convincere la gente ai tagli di spesa che sono necessari per abbattere il prelievo fiscale record e ammazzacrescita? Solo rimettendo la persona al centro della visione della società e della sua crescita, dall’istruzione alla sanità alla previdenza la possibilità di scelta e il merito divengono percepiti e apprezzati come preferenze positive rispetto alla non-scelta garantita dal mare di dipendenti pubblici e dal trattamento omologato, a uso e consumo delle macchine pubbliche e amministrative e con vaste sacche di clientelismo, dalle finte pensioni di invalidità ai prezzi per “amici degli amici” nelle forniture sanitarie.” Aggiungeva Giannino … “ … è esattamente ciò che al centrodestra è sempre mancato, in 18 anni. Senza, vince la finta redistribuzione a vantaggio non di chi ha meno ma dello Stato: perché questo è il drammatico effetto che si tocca nella crisi italiana.”

Sulla stessa scia di osservazione mediatica nel 2014 si poneva Mingardi (del Sole24ore) che nel commentare “Il vantaggio delle Libertà” osservava – avuto riguardo al rapporto tra democrazia, autonomia e felicità – che fosse “una scommessa che viene proposta ai giovani del Sud”.

Ed ancora, giusto per un ulteriore esempio dell’interesse oltre la sfera della comunità scientifica e delle Università, a fine Marzo del 2015, Massimo Bruschi dalle pagine dell’Espresso di Repubblica nella lettura Freedom and the Pursuit of Happiness: An Economic and Political Perspective (Cambridge, 2014 … scritto da Navarra, Bavetta e Maimone).

Non mi sorprendono certo puritani e puristi … quelli della serie che … della battaglia dall’interno con la umiliazione ed epurazione degli altri.

Siamo nel 2022. Non è cambiato Pietro Navarra. È lonstesso uomo di ricerca nel 2018 voluto alla Camera dei Deputati da Renzi e da un PD che sembrava volersi determinare a depurarsi da incrostazioni, scorie, divisioni, litigi e sovrastrutture. È lo stesso economista che da ultimo, da parlamentare, ha dato alle stampe un libro scritto a quattro mani con la Lorenzin (parlamentare PD ed ex Ministro di FI). Titolo: “Investire nella persona”. Sottotitolo: “Un progetto politico per il rilancio dell’Italia”. Un volume, quest’ultimo, in cui si spiega perché l’investimento in salute e istruzione sia spesa produttiva e sia la leva più efficace per permettere a ciascuno di guardare con fiducia al proprio futuro, riequilibrando i rischi e le opportunità delle società moderne. Un volume la cui lettura è stata consigliata da Davide Giacalone nella rubrica “leggere allarga la vita” di RTL che premettendo di non sapere se sia più di destra festeggiare la crescita o più di sinistra festeggiare la diminuzione della povertà ne ha apprezzato la tesi che una globalizzazione colpevolmente ignorata ma in cui bisogna saperci stare è aumentata la speranza di vita e la qualità della vita nel mondo. Si tratta sempre di individuare cosa e dove tagliare occorrendo puntare sulla formazione a partire dai più giovani e non smettere per chi lavora per innovare.

Nella ricerca, nella produzione scientifica e nella attività parlamentare ha sistematicamente offerto una impostazione, una visione, una testimonianza cattolica, liberale, riformista.

Chi si è indignato per un apparato di partito che a Palermo e Roma non ha inteso valorizzarne in quattro lunghi anni competenze specifiche!?

Chi si è lamentato per un ordinario (ed ex Rettore) sorprendentemente e volgarmente marginalizzato!?

Chi ha speso una parola nel PD per non depauperare una esperienza di “squadra” (secondo le parole del prof. De Domenico)!?

Chi ha espresso solidarietà?

Si dirà che volete che sia escludere Navarra dal rientro in Parlamento a fronte degli esclusi, degli ultimi, dei reietti che si contano a milioni in un contesto sempre più depresso e povero?

Non volevano merito e cambiamento; non volevano riforme strutturali; non volevano personalità coerente.

Non sono cambiati nella direzione auspicata dalla storia e dalla realtà.

Nel PD del dopo Renzi non lo volevano, lo consideravano un corpo estraneo. Eppure era rimasto senza cambiare gruppo parlamentare nella dignità e assiduità del lavoro in commissione ed in Aula.

Non vogliono. Vi sono ambiti in cui vince sempre un stratificato livore massimalista o una strumentale incontinente contumelia.

In un caso o nell’altro solo interessata social e sociale inconcludenza.

Ecco …! Il peso scientifico, politico ed elettorale del prof. on. Navarra a sostegno della proposta del Presidente Schifani varrà doppio.

Non è questione di voti e volti ma di sensi e consensi.

Quello di Pietro Navarra non è un passaggio; non è un salto. È un passo repentino ma non umorale. Un passo condiviso da sensibilità, professionalità, esperienze pubblicamente e politicamente esposte.

Non è cambiato Pietro Navarra.

A Messina e nel messinese, a prescindere da sigle e simboli destinati nel breve periodo ad una rimodulazione fondante e fondamentale, è già genesi di un’area capace di significativa penetrazione del tessuto elettorale ma soprattutto forte di capacità di governo politico e tecnico … come vuole il Presidente Schifani.

In Sicilia vincerà la Sicilia.

Emilio Fragale

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