Maxi operazione antidroga su asse Sicilia-Calabria

Redazione

Maxi operazione antidroga su asse Sicilia-Calabria

martedì 19 Luglio 2022 - 10:44

Droga sull’asse Calabria-Sicilia. Operazione dei carabinieri del Comando provinciale di MESSINA che hanno eseguito 18 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale su richiesta della Dda: 13 indagati sono finiti in carcere, tre ai domiciliari e due hanno ricevuto l’obbligo di firma. Sgominata un’associazione finalizzata al traffico e spaccio di droga. L’inchiesta nasce dagli sviluppi di alcuni filoni investigativi portati avanti dai carabinieri del Comando provinciale da febbraio 2021 dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia: uno dei 18 indagati sarebbe il promotore della banda che operava principalmente nella zona Sud di MESSINA. L’operazione ha impegnato oltre 120 militari del Comando provinciale di MESSINA, impiegati anche nelle provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Dall’inchiesta è emersa l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento di cocaina nella città di MESSINA: la droga veniva poi spacciata al dettaglio nello stesso capoluogo di provincia ma anche a Tortorici dove esisteva un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degli indagati originari della cittadina nebroidea. La banda acquistava cocaina da un esponente di spicco della famiglia di ‘ndrangheta calabrese Nirta. Uno degli arrestati, infatti, è figlio di Giuseppe Nirta, 80enne, detenuto all’ergastolo per la cosiddetta faida di San Luca. Quest’ultimo è fratello di Sebastiano e Francesco Nirta, di 51 e 48 anni, entrambi all’ergastolo per la strage di Duisburg, avvenuta nella cittadina tedesca il 15 agosto del 2007, nella quale vennero uccise sei persone di origine calabrese, alcune delle quali ritenute esponenti della cosca rivale Pelle-Vottari. Il fornitore, a sua volta, si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia, alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente a domicilio fino a MESSINA. Particolarmente ingegnose erano le modalità di trasporto della droga dalla Calabria a MESSINA: per sfuggire a eventuali controlli agli imbarcaderi dei traghetti in arrivo nella città siciliana, gli indagati utilizzavano auto modificate in alcune parti della carrozzeria per ricavarne appositi nascondigli nei quali nascondere la cocaina. Il fornitore calabrese, inoltre, aveva fornito ai messinesi telefoni riservati alle comunicazioni dedicate al traffico. Nel corso delle indagini sono state documentate varie forniture di cocaina dalla Calabria alla Sicilia, con la scoperta e il sequestro in una circostanza di tre chili di sostanza stupefacente. A Tortorici operavano quattro giovani del posto, che avevano organizzato lo spaccio di droga tanto da effettuare quasi settimanalmente richieste di approvvigionamento a Messina. “L’indagine conferma i consolidati legami tra la criminalità messinese e quella calabrese – sostengono i militari – nel sempre florido mercato degli stupefacenti”. 

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