Il risulato elettorale non lascia spazio ad alcun commento. Federico Basile ha sbaragliato il campo ottenendo il successo al primo turno. Per alcuni si è trattato di una sorpresa, forse anche per lo stesso De Luca che aveva sperato nel successo pieno al primo turno, ma che nelle ultime settimane aveva temuto il “trascinamento” al ballottaggio. Lo dimostra come lo “Sciamano del Nisi” abbia alzato i toni della sua campagna elettorale, giungendo ai limiti del consentito.

Alla fine si è rivelata decisiva l’alleanza con Nino Germanà, i cui voti sono serviti per vincere al primo turno ed evitare un ballottaggio dall’esito incerto.

Messina ha deciso il suo prossimo “interprete” del ruolo di sindaco. Parte costruita con maestria da Cateno De Luca che avanti nel suo progetto di conquista della Sicilia. Messina era una tappa importante per alimentare quel sogno che porterebbe l’ex sindaco alla conquista della poltrona di governatore di Sicilia.

Un’impresa che potrebbe non essere impossibile se il centro-destra continua a litigare su chi sarà il candidato della competizione del prossimo autunno.

Tornando a Messina, il volere della città non si discute: si può discutere solo l’alta astensione di chi ha preferito disertare le urne, delegando ad altri le proprie scelte.

Nove anni con Accorinti e De Luca, cui si aggiungeranno altri cinque di Basile, in totale fanno 14 anni in cui la politica, quella strutturata, non gestisce la città. Adesso non ci saranno più alibi per nessuno e il ritornello che la colpa è di quelli che c’erano prima non potrà più reggere.

Davide Gambale