Ecco tutte le consulenze milionarie di Cateno

Redazione

Ecco tutte le consulenze milionarie di Cateno

mercoledì 18 Maggio 2022 - 08:19

Oltre 3,3 mln di euro guadagnati per consulenze al Patronato FENAPI in tre anni. Le dichiarazioni dei redditi di Cateno De Luca non lasciano spazio alla fantasia.

Durante il suo mandato da sindaco lo “Sciamano del Nisi” ha incassato talmente tanti soldi che oggi qualcuno si interroga, lo sta per fare, su come un primo cittadino di una città quasi fallita abbia potuto guadagnare più di un top manager delle più importanti aziende italiane.

Roba da fare impallidire manager italiani del calibro di Colao. Lo “Sciamano del Nisi” come ha potuto guadagnare così tanti soldi? Se lo chiede anche il cittadino comune che non riesce ad arrivare alla terza settimana.

Cateno De Luca, fondatore della FENAPI, fino a che non è stato eletto sindaco di Messina ricopriva il ruolo di direttore generale del Patronato, con una “paghetta” da mezzo milione di euro per anno. Poi l’elezione a primo cittadino di Messina e quindi la richiesta dell’aspettativa non retribuita. Ma nonostante De Luca abbia deciso di interrompere il suo rapporto di lavoro con la FENAPI, ha proseguito di fatto a collaborare in “smart working” fornendo consulenze a dir poco milionarie. In tre anni De Luca ha totalizzato redditi per oltre 3 mln di euro. Un autentico fenomeno.

La notizia lanciata dal nostro giornale è finita sul tavolo di qualche alto dirigente del Ministero del Lavoro, al punto che è scattato il cosiddetto alert. Il Ministero che svolge un ruolo di vigilanza ha aperto un fascicolo per comprendere come un dirigente che ricopre una carica pubblica possa rilasciare consulenze milionarie.

Per chi non lo sapesse, la FENAPI in quanto Patronato, si regge su soldi che lo Stato trasferisce all’Ente.

Ma andiamo nel dettaglio per comprendere in cosa sono consistite tali consulenze, non è dato sapere se si tratta di consulenze orali o se vi sia qualche traccia. Cateno De Luca da noi sollecitato non ha ancora dato alcuna risposta e questo sta contribuendo ad alimentare qualche sospetto.

Da un’attenta lettura delle ultime dichiarazioni dei redditi presentate dal “fenomeno” De Luca, e pubblicate sul sito del Comune di Messina, alla sezione Amministrazione trasparente, (giova specificare che si tratta di un obbligo di legge), si evince che le consulenze portano il codice di attività 70.22.09, ovvero “altre attività di consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale. Nel dettaglio i guadagni lauti di De Luca riguardano marketing commerciale (20% dei redditi); consulenze organizzative (40%); consulenze amministrative (30%) e per il restante 10% consulenze in tema di formazione. Il committente di tali consulenze è unico, ovvero la FENAPI.

A quanto pare, lo ha dichiarato lo stesso De Luca, la FENAPI gli starebbe liquidando indennità arretrate e indennità di risultato relative alla sua precedente attività di direttore generale dell’Ente che gli verrebbero liquidate a rate e non si ha ben chiaro ancora per quanto tempo.

Qualcosa però confligge con quanto egli stesso dichiara nella sua dichiarazione dei redditi.

Rimane ancora il mistero su come un consulente possa rilasciare consulenze organizzative a distanza, tenuto conto che De Luca a Roma negli ultimi anni sia andato davvero poco. Come poteva occuparsi di questioni organizzative a distanza?

E poi che significa consulenze di marketing?

La notizia delle consulenze milionarie pare abbia riscosso un certo interesse da parte di qualche giornalista di una tv nazionale.

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