L’ultimo in ordine di tempo dovrebbe essere Lino Cucè, presidente uscente della III Circoscrizione, non riconfermato dalla coalizione di centro-destra. Scaricato dal suo partito Forza Italia, dalla prova di forza di Tommaso Calderone che ha preferito scambiarsi i candidati presidenti delle Municipalità. Il parlamentare di Barcellona Pozzo di Gotto ha scelto Nicola Lauro, facendo valere il suo “peso politico”.

Sacrificato Lino Cucè che ha sbattuto subito la porta di Forza Italia non avendo accettato la “bocciatura”. Adesso sarebbe diretto verso le liste di Federico Basile, dove le porte girevoli sono in continuo movimento. C’è chi entra e c’è chi esce, adesso che si sta materializzando la possibilità di un insuccesso.

Qualche esperto sostiene che Basile comunque vadano le cose sarà sconfitto. Si tratta di una previsione, sia chiaro, ma i “sentiment” della politica dicono questo. C’è chi sostiene che Basile non andrà manco al ballottaggio. Difficile per noi. Com’è altrettanto difficile che possa vincere al secondo turno. Questa volta la coalizione di Cateno De Luca dovrà fare i conti con il voto contro.

Torniamo agli esodati, o profughi come l’ha definiti qualcuno sui Social. Lino Cucè, ammesso che faccia il salto della quaglia, è solo l’ultimo di una serie non infinita – sia chiaro -, ma è il segnale quello che conta. Ovvero, il segnale della debolezza delle liste di Cateno De Luca. Se è disposto a imbarcare di tutto nella sua coalizione, anche gente contro la quale si è scagliata e che è stata additata quale componente della “banda Bassotti”, un motivo deve pur esserci.

L’altro segnale inquietante è rappresentato dai continui appelli a firmare le liste a supporto di Basile. La raccolta si sarebbe dovuta concludere la settimana scorsa, ma i candidati hanno ricevuto l’ordine di inondare la rete di appelli a firmare. Manco fosse un avviso urgente per la raccolta sangue.

Insomma, Cateno De Luca si appresta a scrivere di suo pugno l’ultimo capitolo del libro “Catemoto, la sconfitta”.

Davide Gambale