Si è riunita la segreteria nazionale dei Socialdemocratici, rinnovata nella composizione a 75 anni dalla fondazione del partito di Giuseppe Saragat. Secondo Umberto Costi, da poco insediatosi come segretario nazionale, «la comunità dei socialisti democratici è ad un tempo antica e moderna, in quanto aspira a dotare anche lItalia di una forza di sinistra democratica, il cui impegno riformista sia imperniato sulle organizzazioni del sindacato, della cooperazione, dei movimenti giovanili e femminili, incluse le associazioni del tempo libero, in particolare quelle vicine al mondo laico e progressista. Tra le priorità, resta lambizione di rilanciare un meridionalismo democratico inserito nelle culture dellOccidente, del quale il Mezzogiorno è parte integrante».
Sul tema rilancia pure lex sottosegretario siciliano Dino Madaudo, presidente dei Socialdemocratici e parlamentare per quattro legislature, il quale afferma di rimanere «convinto che la posizione del partito sia indiscutibilmente nella sinistra, ma aperta al confronto con le realtà non conservatrici dellarea di centro, con particolare riferimento al valore dellautonomia regionale siciliana e alle politiche di sostegno ai redditi, così come di attivazione al lavoro, nelle aree più disagiate del Sud». Entrambi gli esponenti della socialdemocrazia italiana concordano sullobiettivo di voler ridar voce e rappresentanza a tutte le anime del socialismo democratico e riformista, comprese quelle che non provengono dalla tradizione saragattiana. Il segreterio Costi, durante la riunione della segreteria, ha altresì ribadito la centralità dei temi della sostenibilità ESG, evidenziando come il binomio ecosocialismo-giustizia sociale possa rappresentare il fondamento di un valido modello di sviluppo per il Sud.