Lucia Risicato, professore dell’Università di Messina, in un video postato su Fb sostiene che la città in questi ultimi anni sia stata amministrata all’insegna della rozzezza e della bruttezza.

Come darle torto? Cateno De Luca con il suo “fare” ha quasi narcotizzato parte della città sottoponendola a continue dirette Fb intrise di insulti e veleni. Un autentico “spargitore” di odio che ha fatto breccia in quella parte della città facilmente persuasibile, disposta a plaudire un sindaco che ai fatti, quelli concreti, ha anteposto le parole attraverso una continua campagna elettorale a mezzo Social.

Ma Messina non è fatta solo di gente manipolabile, vuoi per il grado culturale, vuoi per il “maledetto” bisogno, è fatta soprattutto di persone che si sono adesso stancate di assistere al teatro degli insulti. Non a caso, lo “Sciamano del Nisi“, durante i suoi interventi quotidiani, come fossero le medicine del buonumore, seguita a parlare dei suoi avversari apostrofandoli con parole diffamatorie e spesso imitandoli in modo caricaturale.

Lo fa perché i suoi “fans” si divertono, al di là del contenuto proposto. Di Federico Basile e della giunta “imposta” all’ologramma, nemmeno una parola, Cateno De Luca parla solo degli altri.

La città come giustamente sostiene la prof.ssa Risicato è stata governata all’insegna della rozzezza e della bruttezza, un metodo che il corpo elettorale messinese si appresta a cancellare con un colpo di matita, tranne la parte autolesionista, e che dovrà essere solo un lontano ricordo.

Davide Gambale