L’ormai ex sindaco Cateno De Luca con un post provocatorio su Fb si chiede perché altri giornali, a parte tempostretto.it, non abbiano dato notizia riguardo le motivazioni della sentenza di assoluzione. Associando l’operato della libera informazione cittadina al sistema delle mafie di cui, scrive, dovrebbe liberarsi la Sicilia.

La risposta è presto detta. I legali di Cateno De Luca hanno preferito passare la notizia ad un “giornale ritenuto amico”, sul quale del resto campeggia la pubblicità elettorale del suo movimento e del suo “ologramma” candidato sindaco Federico Basile.

Posto che De Luca non ha nessun titolo per discettare sulle scelte editoriali dei giornali “liberi”, è decisamente fuori luogo il suo post che tende a creare discredito su quella che egli definisce certa stampa. Stampa che magari ha deciso di non omologarsi al “pensiero comune” propalato dal guru di Sicilia Vera.

Com’è noto, i giudici non fanno comunicati stampa, e i giornalisti che si occupano di cronaca giudiziaria, solo se “imbeccati” dai legali delle persone coinvolte in fatti di cronaca, entrano in possesso di atti riguardanti procedimenti non coperti dal segreto.

La risposta all’interrogativo spregevole di De Luca è semplice. La stragrande maggioranza della stampa non ha dato notizia delle motivazioni della sentenza di assoluzione, perché gli avvocati di De Luca hanno operato una scelta. Dare la notizia solo a un giornale.

Quanto al post che qualifica solo chi l’ha fatto, c’è da dire che non permettiamo a nessuno di associare la stampa messinese alla mafia, attraverso l’utilizzo di metodi discutibili.

Infine, per completezza d’informazione, oltre alla notizia delle motivazioni, c’è da aggiungere che c’è un altro procedimento che riguarda la Fenapi, del quale si attende l’esito della Cassazione, cui i legali dell’Ente riferibile a De Luca, hanno fatto ricorso dopo le determinazioni cui è giunta la Tributaria.