Il travaglio politico di Cateno

Redazione

Il travaglio politico di Cateno

venerdì 22 Aprile 2022 - 11:07

Da rivoluzionario conclamato a leader di quelli che c’erano prima. In meno di una settimana Cateno De Luca è diventato il riferimento della politica becera che ha “stuprato” (parole sue), il futuro dei messinesi.

E oggi giù con l’immancabile diretta, nella quale lo “Sciamano del Nisi” tenta di prendere le distanze dai “cariatidi” che si sono avvicinati a Sicilia Vera, manifestando il sostegno al candidato sindaco Federico Basile.

De Luca sta comprendendo quanto l’apertura a “sigle” più o meno rappresentative, ma riferibili a “personaggi d’antan”, gli stiano fortemente nuocendo. L’elettorato di Cateno s’interroga legittimamente sulla bontà del progetto, iniziato con la presa di distanze dalla vecchia politica e, a quanto pare, finito con l’imbarcare di tutto. De Luca sta concedendo asilo politico anche a nemici giurati che ha insultato a malo modo nel corso delle sue dirette, giurando e spergiurando che si tratta di accordo tecnico e non politico. Uno su tutti Gaetano Sciacca, punto di riferimento degli Autonomisti di Raffaele Lombardo.

Un travaglio che sta mettendo a ferro e fuoco il “suo gruppo” che adesso non si sente più al sicuro. Pare siano iniziate le scaramucce, perché qualche assessore indicato è destinato a saltare.

E poi fare alleanza tecniche, in caso di successo, significa imbarcare possibili consiglieri comunali che metterebbero in ostaggio il probabile futuro sindaco Federico Basile. Il travaglio di De Luca è proprio questo, sa quanto può essere ardita la sua mossa. Il rischio che possa diventare prigioniero è dietro l’angolo. E se così fosse ha solo due scelte d’avanti a se: cedere alle pressioni degli alleati tecnici, regalando assessorati e posti di sottogoverno, oppure rischiare di avere un’opposizione interna, e finire in braghe di tela

Davide Gambale

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