Non ci sono dati ufficiali perché sono in corso le verifiche, ma dai numeri presentati pare che alla Camera di Commercio si stiano definendo nuovi equilibri.

Gli uffici sono al lavoro, dopo che la associazioni datoriali hanno presentato le liste per la composizione del nuovo consiglio camerale, orma in scadenza. Il nuovo asse che si è venuto a creare fra la Confcommercio di Carmelo Picciotto e la Cesac di Gino Sciotto, conferisce nuova forza al settore del commercio che potrebbe fare la parte del leone nella nuova composizione, a scapito della Confesercenti.

Ciò determinerebbe un nuovo equilibrio politico che potrebbe restituire centralità al settore del Commercio: questa nuova situazione non fa dormire sonni tranquilli all’attuale presidente della Camera di Commercio, Ivo Blandina, la cui rielezione non è poi così tanto scontata.

La composizione del nuovo consiglio, proprio grazie all’avanzata del fronte Confcommercio-Cesac, potrebbe essere fortemente condizionata dal gioco delle alleanze che si stanno venendo a creare. Di sicuro, però, è che non c’è unanime convergenza verso la governance uscente, anche alla luce dei risultati poco esaltanti dell’Ente camerale.

C’è poi il nodo dei sindacati: per la prima volta la Cisl dovrà vedersela con Cgil e Uil che hanno presentato una lista propria. Ciò significa che, contrariamente al passato, si dovranno effettuare le verifiche sui numeri e non è detto che la Cisl possa spuntarla rispetto al blocco di Cgil e Uil.

Ciò determinerà uno slittamento delle procedure di verifica, tant’è che il segretario generale Sabella sarebbe intenzionato a chiedere una deroga all’assessore regionale alle Attività produttive.