Adesso serve un sindaco normale non un “fantoccio”

Redazione

Adesso serve un sindaco normale non un “fantoccio”

mercoledì 16 Febbraio 2022 - 09:19

Il messinese non ha mai ridato fiducia al sindaco uscente, segno evidente che in prima battuta l’elettore si fa fregare, ma non concede mai il bis. Dopo otto anni e mezzo di sciagure con due sindaci che hanno pensato più a fare lievitare la propria popolarità, è giunto il tempo di restituire un po’ di normalità ad una città che ha il desiderio sfrenato di risorgere dalle macerie.

Accorinti e De Luca sono due facce della stessa medaglia perché si sono presentati agli occhi dei propri elettori puntando tutto sulle catastrofi di quelli che c’erano prima, ma entrambi – e questo li accomuna – non sono riusciti a fare risollevare la città. Non lo diciamo noi, che potremmo sembrare poco credibili perché abbiamo sempre assunto un atteggiamento critico nei confronti di Accorinti e De Luca, ma lo dicono i fatti. All’indomani delle dimissioni dello “Sciamano del Nisi”, sui media nazionali è comparsa una singolare classifica che pone Messina al terzo posto nazionale (61. a livello mondiale), per traffico veicolare. Segno evidente che anche De Luca ha fallito nella sua mission tanto decantata. Ma se ci limitiamo a citare sempre i dati, peraltro autorevoli, delle statistiche sulla qualità della vita, sappiamo benissimo che Messina è collocata sempre nelle retrovie, peggio di altre città siciliane come Enna o Ragusa che invece hanno migliorato le rispettive posizioni.

Otto anni mezzo sono troppi per una città che ha la necessità di risollevarsi e ripartire, dopo la crisi economica e quella pandemica. Ed è per questo motivo che si va solo alla ricerca della normalità. Di un sindaco che sappia solo amministrare. Messina non ha bisogno di un “fantoccio”, come intende fare De Luca che ha indicato in Federico Basile (uomo per tutte le stagioni politiche), il personaggio adatto per concorrere alla carica di primo cittadino. E’ singolare che lo “Sciamano del Nisi” abbia indicato nel direttore generale dimissionario di Palazzo Zanca il suo possibile erede, e non uno dei componenti della sua giunta municipale. Si era parlato a lungo di Daffine (alias Dafne Musolino), o di “Carlotta scrivi” (alias Carlotta Previti), le due donne più in vista della giunta che invece dovranno ritagliarsi in caso di successo, un ruolo di secondo piano. Indicando Basile, di fatto, come giustamente osserva qualche acuto osservatore politico, De Luca ha bocciato i suoi assessori. Gli stessi che sono pronti a scendere in campo per nuove sfide, perché devono “campare” per dirla con lo “Sciamano”.

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