L’allegra narrazione di un uomo triste e… solo

Redazione

L’allegra narrazione di un uomo triste e… solo

mercoledì 09 Febbraio 2022 - 09:44

Cateno De Luca piange in diretta Fb. Le lacrime sgorgano forzatamente, ma sgorgano. Il sindaco mostra ai suoi “fans” il lato debole della sua persona. Quelle lacrime che sembrano “lacrime di coccodrillo”, anzi sono decisamente lacrime forzate per mostrare, sempre nell’ambito della perenne rappresentazione teatrale della scena politica, il lato debole della persona. Di un sindaco che si sente lasciato solo. Un sentimento di abbandono che De Luca intende condividere con la sua comunità ristretta di cittadini che manifestano il proprio consenso con significativi “like” ed espressioni colte, tipo: “grande sindaco”. La benzina per il motore di un uomo che si nutre di compiacimenti e odio virale.

Le lacrime di coccodrillo di Cateno De Luca

Perchè, se da una lato dice di essere stato abbandonato dai “poteri forti” della città, dall’altro non risparmia spargimento di veleno che si trasforma subito in odio. Ristretto, comunque, ai suoi seguaci. Il resto della città lo ha “sgamato” e non aspetta altro se non il ritorno alle urne per rispedirlo nella sua ridente Fiumedinisi. Del resto il precedente di Renato Accorinti non è poi molto distante nel tempo.

A De Luca piace parlare alla pancia della gente, ma non ha realmente compreso che il corpo elettorale è come un intestino pronto ad espellere anche in maniera sonora ciò che ha ingerito.

L’allegra narrazione di ieri (Messina è salva), è figlia di quello che Cateno De Luca non dice. Ovvero, che il suo Piano di Riequilibrio era carente, forse destinato a fare fallire le casse comunali. Altrimenti non si spiegherebbero le 86 pagine con le quali i magistrati contabili hanno contestato punto per punto un documento zeppo di contraddizioni.

Il sindaco ha spesso puntato l’indice contro quelli che c’erano prima a proposito di Bilanci, ma non manifesta pubblicamente il fatto che egli stesso ha tentato di ingannare i creditori (forse c’è anche riuscito), per portare a compimento il suo Salva-Messina. Alla fine ci riuscirà, ma non sarà di certo merito su. Già, perché nel frattempo è intervenuta una legge-paracadute voluta dal governo-Draghi, che mette le amministrazioni comunali in pre-dissesto nelle condizioni di evitare un rovinoso schianto. La verità è questa. De Luca non è stato un fenomeno, si è solo preso quella che la provvidenza legislativa gli ha passato.

Allegra narrazione di un uomo triste e solo. De Luca è triste perché sa perfettamente di essere giunto al capolinea della sua esperienza politica a Messina. Sa bene che un suo fantoccio non avrà il suo successo, benché possa appoggiarlo in una campagna elettorale che sarà intrisa di veleni.

E’ solo perché non ha mai avuto comprimari, li ha sempre tenuti distanti dalle cloche di comando, usando i suoi assessori come fazzoletti della Scottex per asciugarsi le sue lacrime di coccodrillo.

Gli stessi fazzoletti che userà il corpo elettorale…

Davide Gambale

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