Piazza Cairoli in mano alle baby-gang: resa delle Istituzioni

Redazione

Piazza Cairoli in mano alle baby-gang: resa delle Istituzioni

lunedì 07 Febbraio 2022 - 09:37

La foto in copertina è stata scattata ieri sera e mostra alcuni ciclomotori posteggiati nel bel mezzo di piazza Cairoli. Segno evidente che i giovani proprietari si sono addentrati nel cuore di quello che un tempo veniva definito il “salotto buono” della città, senza che nessuno li abbia dissuasi dal compiere gesto ridondante di significato. “La piazza è Cosa Nostra“. Un segnale preoccupante, che segna la resa della Istituzioni Pubbliche, peraltro colpevolmente assenti.

Se i giovani che compongono autentiche “gang” sono riusciti a penetrare fino al cuore della città, è evidente che vi siano colpevoli manchevolezze da parte dello Stato, che dà un altrettanto tristissimo segnale di abbandono. Non un solo rappresentate delle Forze dell’Ordine a presidiare la principale piazza cittadina, frequentata ormai soltanto dalle “gang giovanili” che hanno preso il controllo del territorio senza sforzi.

La presenza di questi giovani, probabilmente gli stessi che hanno distrutto il defibrillatore (di cui non si hanno più notizie), funge da deterrente per i cittadini per bene, quelli che adesso preferiscono starsene alla larga dal centro cittadino, perché temono di finire nella morsa del “branco”.

Sabato sera, la stessa piazza, è stato teatro dell’ennesima lite che ha visto contrapposte due fazioni, con giovani (comprese le pericolose e rissose donne), che se le sono date di santa ragione. Non è la prima volta – denunciano i commercianti di piazza Cairoli – che si verificano scene del genere.

Spiace dirlo, ma sembra essere tornati a metà degli anni Ottanta, quando piazza Cairoli era nelle mani di quelli che un tempo venivano definiti “zalli“, pronti ad attaccare briga e dare luogo a continue risse. Piazza Cairoli, oggi, è tornata ad essere una piazza insicura e, quasi certamente, una “piazza dello spaccio” della droga. Le Istituzioni hanno lasciato campo libero e la presenza sporadica, peraltro in orari astrusi (tipo le 4 del pomeriggio), non funge da deterrente.

I commercianti, costretti a vivere una crisi spaventosa per via del Covid, si sentono abbandonati dallo Stato e per questo richiamano l’attenzione del Prefetto, Cosima Di Stani, e del Questore, Gennaro Capoluongo, affinché lo Stato dia un segnale forte della propria presenza. Chiedono, ad esempio, un presidio fisso di Polizia, come si fece a metà degli anni Ottanta quando piazza Cairoli era stata trasformata in una sorta di “terra di nessuno”, luogo privilegiato per lo spaccio della droga.

Per comprensibili ragioni di sicurezza, i commercianti preferiscono mantenere l’anonimato, per evitare ritorsioni, ma sono compatti nel chiedere a Prefetto e Questore l’istituzione di un presidio fisso di Polizia perché adesso la misura è colma. Il malcontento sta serpeggiando fra le categorie produttive costrette a fare i conti con la “fuga” dei potenziali clienti. Un camper della Polizia a piazza Cairoli non si vede da quasi trentanni e non si capisce perché in altre civilissime città soprattutto in corrispondenza dei fine settimana il centro commerciale è inondato di forze dell’Ordine, quasi a rimarcare la presenza delle Istituzioni.

Messina è una città di serie B? Si chiedono in molti.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta