Covid, boom di contagi nelle materne: denuncia di Fism

Redazione

Covid, boom di contagi nelle materne: denuncia di Fism

lunedì 24 Gennaio 2022 - 08:55

Mentre si va allargando la lista dei luoghi dove fra pochi giorni sarà necessario esibire il Green pass per l’accesso, a preoccupare è soprattutto la situazione delle scuole dell’infanzia che, com’è noto, in Italia sono rappresentate per circa il 35% dalla Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne alla quale fanno riferimento circa novemila realtà educative e che coinvolgono quasi cinquecentomila bambini ed oltre quarantamila addetti fra educatori e personale vario. Il boom del contagio riguarda infatti i più piccoli ed i maggiori problemi toccano dunque asili nido e scuole dell’infanzia, dove al primo caso di Covid scatta la misura drastica della sospensione delle attività in presenza per dieci giorni. “Stiamo raccogliendo i dati e ci sono indubbiamente molte classi in quarantena e genitori che devono tornare a lavorare da casa con i figli accanto districandosi fra tamponi e certificati”, osserva Giampiero Redaelli, presidente nazionale della Fism. E aggiunge: “La situazione è sicuramente diseguale sul territorio nazionale ma devo dare atto che ciascuna scuola ha attivato misure straordinarie per garantire alle famiglie il più ampio sostegno, e che ogni nostra scuola con fatica, ma pari determinazione sta garantendo i servizio nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti. E per quest’assunzione di responsabilità non posso che esprimere gratitudine”. Poi una constatazione e una richiesta: “Questa ulteriore condizione, ripropone la questione della diseguaglianza tra le famiglie di bambine e bambini che frequentano le scuole infanzia statali e quelle che li mandano alle scuole dell’infanzia paritarie. Chiediamo pertanto al ministero dell’Istruzione e all’intero Governo che alle nostre scuole siano garantiti gli stessi ristori che in questi giorni si stanno determinando per altri servizi. Occorrerà sanare il mancato incasso delle rette che inevitabilmente le scuole devono continuare a chiedere: almeno sino a quando non verrà assicurata la piena parità prevista dalla Costituzione e dalla normativa vigente. Una battaglia che portiamo avanti da oltre vent’anni”.

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