Autismo, progetto di inclusione sociale

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Autismo, progetto di inclusione sociale

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sabato 18 Dicembre 2021 - 07:24

“Siamo veramente entusiasti perché con questo progetto, unico in Italia, riusciremo a potenziare le politiche di inclusione sociale per i ragazzi con condizione autistica grazie al supporto di tecnologie all’avanguardia, fondamentali per aiutarli in differenti situazioni quotidiane sia durante l’apprendistato di lavoro ma anche in altri ambiti sociali”. Lo ha detto Giovanni Pioggia, responsabile dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Irib) del Consiglio nazionale delle ricerche, presentando nella sede del Centro di Mortelle, il progetto di ricerca “Interpares” (Inclusione, Tecnologie e Rete: fra Ricerca, E -Health e Sociale), voluto dal Comune di Messina e finanziato con fondi europei. “Tutto questo – ha aggiunto – sarà possibile grazie a metodologie innovative, adattate al profilo individuale della persona con intelligenza speciale, installate e implementate su ambienti tecnologici e nuovi dispositivi smart di tele-monitoraggio, con interfacce app di comunicazione basate su Internet of Things (IoT) e assistenza virtuale. Ogni giovane sarà guidato, tramite un cellulare o tablet dotato di queste applicazioni, ad utilizzare i comportamenti più consoni in ogni azione. Il dispositivo – ha proseguito Poggia – riconoscerà gli oggetti che avranno applicato un particolare codice, e spiegherà loro come utilizzarli in diversi contesti. Un supporto costante alle decisioni del ragazzo, garantendo, allo stesso tempo, una formazione continua e aggiornata”. Per il vice sindaco Carlotta Previti “il progetto Interpares stimolerà la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e la possibilità di effettuare esperienze lavorative coordinando l’organizzazione di una rete di strutture, negozi e luoghi pubblici ‘Autism Friendly’, nei villaggi Ganzirri e Torre Faro”. Attenzione particolare anche ai più piccoli. “per loro e per gli adoloscenti – ha aggiunto la ricercatrice e psicologa Flavia Marino – ci saranno anche particolari percorsi di apprendimento che si svolgeranno in ambienti eco-relazionali ad alta tecnologia sperimentale, denominati HomeLab, spazi che contengono diversi supporti telecamere ed algoritmi per l’analisi del movimento e delle performance di interazione sociale”.

Il progetto coinvolgerà anche le famiglie che saranno supportate in percorsi psicologici e piscoterapici.

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