Avrebbe dovuto essere il Natale della Rinascita, del risveglio dell’economica, dei flussi, del divertimento, della musica, della luce, di tutto e di più, ma i fatti dicono tutt’altro. Palazzo Zanca ha messo sul piatto 1,9 mln di euro, una enormità che avrebbe dovuto – il condizionale è doveroso – innescare quell’economia circolare tanto decantata dai “bocconiani” (in senso antifrastico), della Giunta-De Luca.
Le piazze non si riempiono di turisti e nemmeno di messinesi che boicottano eventi di discutibile profilo. Colpa degli organizzatori? No, la colpa è solo di Palazzo Zanca, i cui amministratori sono stati bravi a reperire le somme con un “gioco di prestigio“, ma sono stati al contempo scarsi ad investirle.
A parte la ruota panoramica e gli spettacoli in programma, il cartellone degli eventi lascia molto a desiderare. Manca una vera regia, un coordinamento fatto di gente realmente esperta che il Comune ha ricercato con un bando per reperire event manager e direttori artistici, ma che non ha mai contrattualizzato.
Il risultato desolante è quello che si vede nella fotografia scattata a piazza Cairoli ieri pomeriggio: sedie vuote. La mancanza di gente è uno smacco per chi organizza e per il messinese. Non c’è stata una strategia comunicativa, tutto affidato all’improvvisazione e alla scarsa intraprendenza degli assessori che si sono seduti al banchetto del Natale pensando di distribuire soldi a pioggia alle associazioni che ne hanno fatto richiesta.
Eppure con tutti quei soldi, si potevano acquistare spazi pubblicitari sulle reti Rai o Mediaset, centrano il vero obiettivo proposto dai “bocconiani” della Giunta-De Luca. I quattrini pubblici sono finiti invece nella casse delle associazioni per organizzare spettacolini nelle parrocchie della città, soprattutto nei villaggi, laddove si sarebbero fatti ugualmente per allietare il Natale dei piccoli.