Morte nascituro, Tripodi e Calapai (Uil): “Scelte sbagliate del governo regionale”

Redazione

Morte nascituro, Tripodi e Calapai (Uil): “Scelte sbagliate del governo regionale”

venerdì 03 Dicembre 2021 - 10:27

“La tragedia lungo l’autostrada con un parto prematuro e la morte del nascituro nel tentativo di raggiungere il Punto Nascita di Patti condanna inesorabilmente le scelte del Governo Regionale e dell’ASP di Messina che con la chiusura dei PP.NN. di S.Agata Militello e Mistretta ha privato le donne dei Nebrodi della possibilità di gestire e portare al termine le gravidanze in condizioni di sicurezza.” Lo dichiarano Ivan Tripodi, segretario generale della UIL di Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale della UIL FPL di Messina.

“E’ fuori da ogni logica che in emergenza/urgenza si devono percorrere anche oltre 100 km. di strade, spesso disagevoli, ed autostrada sicuramente disastrata come è quella attuale nella nostra provincia. Nel manifestare profonda solidarietà e vicinanza alla famiglia del nascituro colpita da questa immane tragedia riteniamo che è giunto il momento che tutti gli attori istituzionali si assumano le conseguenti responsabilità. L’assessore regionale della Salute, il Commissario dell’ASP, i deputati regionali e nazionali ed i sindaci dei Nebrodi devono svegliarsi per evitare il ripetersi di tali tragedie e tenere in massima considerazione nella gestione dei servizi sanitari più che i budget la vita delle persone. Siamo convinti che se ci fosse stata la possibilità di intervenire a Mistretta e poi consentire il trasporto in sicurezza, forse non avremmo assistito a questa tragedia e conferma la bontà della nostra battaglia contro la chiusura del Punto Nascita di S.Agata. I cittadini non possono continuare ad essere presi in giro e la riapertura del Punte nascite di S.Agata deve essere una priorità nella programmazione sanitaria della Regione Sicilia, investendo più sul pubblico invece che nel privato così come peraltro si sta verificando, prima della conclusione della legislatura”.

Concludono i sindacalisti.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta