Nessuna donna in Giunta, il Tar respinge ricorso

Redazione

Nessuna donna in Giunta, il Tar respinge ricorso

martedì 05 Ottobre 2021 - 16:46

Con il coordinamento di Noi Rete Donne, network nazionale femminile impegnato da oltre 10 anni sul fronte della democrazia paritaria, le associazioni ANDE – Associazione Nazionale Donne Elettrici, ANDE Palermo, ANDE Marsala, Arcidonna Onlus, Confcommercio Palermo, Confcommercio Provinciale Terziario Donna Palermo, Emily Palermo, Le Rose Bianche, insieme a singole elettriche, avevano adito il TAR Sicilia (sezione di Palermo) per chiedere l’annullamento dei decreti di nomina degli assessori Scilla e Zambuto, in conseguenza dei quali la Giunta Regionale Siciliana era divenuta un organo istituzionale monogenere maschile.Al centro del ricorso depositato nel febbraio e predisposto da un team di legali di chiara fama (Antonio Saitta del Foro diMessina, Antonella Ida Roselli del Foro di Bari, Massimo Clara del Foro di Milano, Eva Desana del Foro di Torino, con il contributo scientifico di Marilisa D’Amico della Statale di Milano), stava la richiesta di annullamento dei decreti suddetti anche perché contrari al fondamentale principio di democrazia paritaria, in virtù del detto costituzionale di cui agli articoli 3 e 51 e delle norme europee portate dagli articoli 21 e 23 della Carta di Nizza. Noi Rete Donne esprime quindi il “massimo rammarico” dunque oggi nel ricevere la sentenza ndel TAR Sicilia che “non solo ha rigettato il ricorso delle associazioni ma ha anche tralasciato di prendere posizione sulla incostituzionalità delle norme regionali arrivando anzi a non riaffermare la immediata cogenza degli articoli della Costituzione (i citati 3 e 51). Il Tribunale – che ha compensato le spese vista la novità della domanda sottopostagli – ha liquidato la domanda affermando che le nuove nomine in surroga nella Giunta regionale (su tre, una di una donna, l’Assessora Baglieri) e la prossima entrata in vigore della LR 26/2020, siano sufficienti ad assolvere la Sicilia dal mancato rispetto della parità di genere nella vita democratica. Non la 16 pensano così le ricorrenti”.

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