Miccichè, affresco di un cerchiobottista

Redazione

Miccichè, affresco di un cerchiobottista

lunedì 04 Ottobre 2021 - 10:30

Un cerchiobottista che adora giocare con due mazzi di carte. Il pedigree politico di Gianfranco Micciché è arcinoto in Sicilia. Sventolando la bandiera di Forza Italia, di cui è leader indiscusso in Sicilia, ha sempre fatto gli “affari politici” suoi per garantirsi posizioni di comando e ruoli che gli permettono di “tirare a campare”.

Personaggio scaltro che adora tramare e sguazzare nella melma della politica, laddove si concentrano i veri interessi (politici) e dove si negoziano le posizioni, Gianfranco Micciché ha inteso lanciare un nuovo avviso ai naviganti. Ieri si è presentato alla convention di Sicilia Vera, l’associazione partitica creata da Cateno De Luca, con il chiaro intendo di agitare le acque della politica siciliana.

Il presidente dell’Ars, dopo essersi presentato alla festa dell’Unità di Palermo, scatenando le ire degli iscritti al Pd per via dell’apertura al centro-destra, sta completando il giro d’orizzonte nel panorama politico siciliano per tentare di spaccare la coalizione che gli sta garantendo la presidenza all’Ars.

Miccichè, da un punto di vista umano, è comprensibile perché come egli stesso ha dichiarato rischia di trovarsi sulla soglia della povertà quando raggiungerà l’età pensionabile. Non fa mistero che la politica è il suo lavoro e che farà di tutto per ripristinare i vitalizi perché con 400 euro difficilmente potrà campare.

E allora inizia il giro delle giostre in vista dell’appuntamento elettorale dell’autunno del prossimo anno che vedrà la Sicilia recarsi al voto per eleggere il nuovo governatore. Miccichè, non nuovo a piroette politiche – come non ricordare il Grande Sud –, con la sua partecipazione alla convention di Sicilia Vera ha inteso dare linfa al progetto politico di Cateno De Luca, rinfrancato fra l’altro dall’endorsement di Raffaele Stancanelli che il giorno prima aveva dato la benedizione al sindaco di Messina per la carica di governatore.

Qualora non si fosse ancora compreso, la campagna elettorale in Sicilia è già iniziata e c’è da scommettere che saranno 12 mesi di fuoco.

Davide Gambale

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