Avviati i tirocini di inclusione ma per la metà dei mesi previsti, Gioveni: “Rispettare il bando”

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Avviati i tirocini di inclusione ma per la metà dei mesi previsti, Gioveni: “Rispettare il bando”

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mercoledì 11 Agosto 2021 - 08:59

Avviati i tirocini di inclusione ma per la metà dei mesi previsti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Libero Gioveni, chiede chiarimenti all’Amministrazione sui motivi che stanno inducendo l’assessorato ai Servizi sociali a ridurre drasticamente il periodo dei tirocini di inclusione a molti dei 179 aventi diritto, che dai 12 mesi previsti nel bando, di fatto, concludendosi il prossimo 31 dicembre, saranno limitati a 5 o 6 mesi.

“In sostanza – spiega Gioveni – nel lontano mese di giugno 2019 centinaia di giovani cittadini messinesi avevano presentato istanza di partecipazione al l’avviso pubblico relativo allo svolgimento di 179 tirocini di inclusione sociale finanziato con 1 milione e 79 mila euro dei fondi Pon Inclusione.

“Si trattava di dare la possibilità di inserimento a questi ragazzi in un percorso sociale che avrebbe permesso loro di usufruire per 12 mesi, percependo un reddito di 600 euro mensili per 20 ore settimanali, di un tirocinio formativo in aziende pubbliche, private o del terzo settore (raggruppate in una long list), alla fine del quale le stesse aziende avrebbero anche potuto valutare di stabilizzarli.

“La relativa graduatoria – prosegue il consigliere – era stata pubblicata nel febbraio 2020 (quindi esattamente 1 anno e mezzo fa!), con l’obiettivo di avviare, al massimo entro i tre mesi successivi, i tirocini per questi ragazzi che avevano già firmato il cd “patto di servizio”, fatto questo non avvenuto subito per l’avvento del primo lockdown e delle consequenziali restrizioni anti-Covid.

“È ovvio che il lungo periodo pandemico ha rallentato tutte le procedure posticipando nel tempo l’effettivo avvio – evidenzia l’esponente di FdI – ma ciò non può giustificare un netto taglio del periodo formativo per questi ragazzi avendo ancora come data limite il 31 dicembre, alcuni dei quali addirittura, in ausilio all’assessorato, proprio per il desiderio di lavorare e formarsi, si sono prodigati nel richiedere la disponibilità delle aziende ad accoglierli.

“Anche per quest’ultimo importante motivo che dimostra la voglia di mettersi in gioco – conclude Gioveni – non si possono deludere le aspettative di questi giovani dimezzando il periodo di lavoro, in quanto questa importante opportunità sociale per la quale dò pieno merito all’Amministrazione, potrebbe in futuro riservare loro delle consequenziali e stabili opportunità occupazionali”.

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