Povera Messina in che mani sei finita!

Redazione

Povera Messina in che mani sei finita!

mercoledì 04 Agosto 2021 - 11:17

Com’era prevedibile il Consiglio comunale ha bocciato l’atto di indirizzo politico voluto dal sindaco per la vicenda della TARI. Una bocciatura perentoria che ha ridato dignità ad una parte del Civico consesso, costantemente vilipeso da Cateno De Luca.

Piaccia o non piaccia al sindaco, questa si chiama democrazia e considerati i suoi atteggiamenti da “uomo solo al comando”, è lecito attendersi una nuova rappresaglia perché buona parte dei consiglieri comunali ha deciso di non cedere ai “ricatti” politici. L’altra parte dei consiglieri ha gettato la maschera e giurato fedeltà ad un sindaco che è pronto a lasciare la sua carica per tentare l’impresa delle regionali.

Quella di ieri è stata una giornata frenetica per il presidente Claudio Cardile, convocato da un magistrato della Procura al quale i rappresentanti del popolo si sono rivolti dopo la “guerriglia” scatenata a mezzo Fb dal primo cittadino. Guerriglia che ha portato ad una intimidazione nei confronti di Francesco Pagano, fatto gravissimo che i più collegano alle invettive lanciate da Cateno De Luca durante le sue dirette sui Social.

Il prefetto ha chiesto alle Istituzioni di abbassare i toni, ma il problema è molto più serio di quello che possa sembrare all’apparenza. La violenza verbale del sindaco non è accettabile in una società civile, dove la politica si regge su basi altamente democratiche. Se De Luca pensava di essere diventato l’Imperatore di Messina dopo avere conquistato la carica di primo cittadino, dovrà ricredersi perché in Aula ci sono teste pensanti, checché ne possa dire il “caudillo di Fiumedinisi” quando afferma che “sotto i capelli non hanno niente”. Frase che la dice lunga sulla violenza verbale del sindaco, il quale non esita nei suoi sproloqui a dare del nano (da quale pulpito…), a Pietro Navarra.

Tutti quanti rei di avere deciso di fare opposizione politica. Ciò che lascia sgomenti, invece, sono le piroette di alcuni consiglieri comunali, diventati fedelissimi del sindaco e disposti a tutto per ottenere cosa? Fanno tenerezza, anzi pena, i rappresentati del popolo ridotti a semplice claque per assecondare i desiderata di Cateno De Luca, che vuole a tutti i costi aumentare la TARI. Ma perché tanta ostinazione? Cosa c’è sotto?

Solo un’inchiesta della magistratura può fare emergere la verità che al momento è nascosta sotto la melma. Cateno De Luca nel corso delle sue dirette Fb, con il coinvolgimento dei lavoratori della MessinaServizi in scadenza di contratto, licenziati e poi assunti per dare loro il premio “fedeltà”, ha manifestato preoccupanti segni di uno stato fisico sofferente. Queste battaglie sono logoranti per tutti.

E non si dica che il sindaco le fa per preservare i posti di lavoro perché i soldi per garantire i contratti alla MessinaServizi si possono trovare magari riducendo i componenti del Cda che costano all’anno oltre 100mila euro; eliminando le consulenze o limitando gli appalti alle ditte esterne. In fin dei conti, se per un mese la Dusty per garantire il servizio di spazzamento del centro città, come si dice (dal momento che non c’è traccia sul sito istituzionale di questo affidamento), è costata 130mila per impiegare 15 operatori, di certo facendo delle assunzioni temporanee ad hoc la MessinaServizi avrebbe risparmiato una barcata di soldi.

Infine, la “cacciata” dell’aula dell’assessora Dafne Musolino, la pasionaria del sindaco De Luca, è meritevole di una chiosa. L’assessora che ha indossato anche i panni dello “sceriffo”, è stata allontanata dall’aula consigliare per la caciara durante il suo intervento. Alla Musolino va detto che le Istituzioni vanno rispettate e che l’Aula non può essere scambiata per le rive del torrente del Nisi, dove un tempo si recavano le donne per il bucato.

In conclusione, questa battaglia scatenata dal sindaco ha visto perdere solo la città di Messina che è finita nelle mani di un… (fate voi…)

Davide Gambale

Un commento

  1. Ben scritto, ma quante ne dovremo ancora vedere…

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