Covid 19, ecco l’incubo delle cinque varianti

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Covid 19, ecco l’incubo delle cinque varianti

redme |
sabato 03 Luglio 2021 - 12:58

Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus Sars-CoV-2 causati da varianti Delta e Kappa (la seconda faceva parte della famiglia della variate delta ed è ora distinta) è in aumento in Italia, così come indica la bozza di monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute.

La maggior parte di questi casi è attribuibili a focolai circoscritti in varie parti del Paese.

Sono undici le varianti sotto osservazione, ma cinque preoccupano maggiormente.

ALFA (B.1.1.7), identificata nell’ottobre 2020 in Gran Bretagna, si è diffusa in tutto il mondo sostituendo la versione precedente del virus SarsCoV2. Rispetto a quest’ultimo si trasmette con un’efficienza maggiore del 50%. Attualmente è la variante dominante nel mondo. E’ tenuta sotto controllo la sua versione portatrice della mutazione E484K, la cui diffusione è in aumento. Secondo i dati aggiornati alle ultime 4 settimane della banca internazionale Gisaid, che raccoglie le sequenze dei virus, la sua diffusione in Italia è del 53,5%.

BETA (B.1.351), identificata in Sudafrica, anche questa variante sembra diffondersi con un’efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e più facilmente tra i giovani.

GAMMA (P.1), identificata all’inizio del 2021 in Giappone e poi in Brasile, è guardata con attenzione a causa di tre mutazioni: N501Y, E484K e K417T, coinvolte nell’efficacia con cui il virus si lega al recettore Ace2 delle cellule umane.

DELTA (B.1.617.2), identificata in India, si è rapidamente diffusa in un centinaio di Paesi grazie alla grande efficienza con cui si trasmette, stimata fra il 50% e il 60% superiore rispetto alla variante Alfa. E’ indubbiamente una sorvegliata speciale in tutto il mondo e molti esperti ritengono che possa diventare il virus dominante, soppiantando la variante Alfa. Mentre due delle sue ‘sorelle’ (B.1.617.2.1 e B.1.617.2.3) sono molto meno aggressive e appartengono ormai alla famiglia Kappa delle varianti, si guarda con attenzione alla versione AY.1, nata dalla Delta e ancora più efficiente nel diffondersi.

EPSILON (B.1.427), identificata in California, è ancora poco diffusa in Europa e sono solo due i casi rilevati in Italia secondo la banca internazionale Gisaid. La ricerca pubblicata su Science e guidata da Matthew McCallum, dell’Università di Washington a Seattle, indica che questa variante ha sulla proteina Spike tre mutazioni che la rendono resistente agli anticorpi.

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