Tari, è scontro tra Giunta e Consiglio

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Tari, è scontro tra Giunta e Consiglio

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giovedì 01 Luglio 2021 - 10:50

È scontro tra Giunta e Consiglio Comunale. Come prevedibile, la discussione sulla Tari di quest’anno ha acceso gli animi degli esponenti dell’esecutivo e del civico consesso, dando luogo a un botta e risposta tra il vicesindaco Previti e l’assessore Musolino da un lato e il presidente del Consiglio Comunale Cardile dall’altro.

“Il Consiglio Comunale, – si legge in una nota congiunta del Vicesindaco Carlotta Previti e dell’Assessore Dafne Musolino – ingessato in becere manovre politiche, tiene in ostaggio la città di Messina sacrificando il diritto dei cittadini di avere una città sempre più pulita attraverso il potenziamento del servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade sull’altare di un’azione politica strumentale e vanagloriosa determinando la possibilità dell’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale.

La tattica attendista del Consiglio Comunale che oggi (ieri, ndr), con il solo voto contrario dei consiglieri del Gruppo Misto Serena Giannetto, Francesco Cipolla, Nello Pergolizzi, Salvatore Serra, ha deciso di sospendere i lavori d’aula fino alle 19,00 in attesa che il Consiglio di Ministri si pronunci sulla proroga al 31 luglio 2021 del termine per l’approvazione del Piano Economico Finanziario, dimostra l’assoluta inconsistenza politica di quei consiglieri che hanno dichiarato di non avere avuto il tempo necessario per approfondire la delibera che era stata presentata 5 giorni fa e ampiamente discussa e approfondita nelle commissioni competenti (bilancio e ambiente) nei precedenti giorni di lunedì e martedì.

Questi consiglieri, così impegnati a far altro da non avere trovato il tempo, nei 5 giorni precedenti per studiare e approfondire la delibera, hanno preannunciato di volersi avvalere della eventuale proroga che il Consiglio dei ministri ha comunicato di volere concedere fino al 31 luglio per l’approvazione del PEF, commettendo un errore che denota la loro assoluta mancanza di serietà nello svolgimento del loro impegno civico. La proroga che il CdM pare abbia intenzione di concedere è infatti destinata ad aiutare quei Comuni che non sono arrivati in tempo a predisporre il PEF, ma non avrebbe dovuto avere alcun effetto per quegli Enti, come il Comune di Messina, che dimostrando serietà ed efficienza, avevano già pronto il Piano, munito dei relativi pareri di legge e degli enti di controllo (ARERA e SRR).

“La mancata approvazione del PEF 2021, come spiegato in Aula, provocherà gravi danni al servizio, impedendo alla Società di potenziare l’organico per lo spazzamento e la scerbatura, mantenere i livelli occupazionali necessari a raggiungere la quota del 65% di Raccolta Differenziata (obiettivo di legge) necessario ad innescare il meccanismo virtuoso che consentire l’applicazione della tariffa puntuale grazie alla quale ogni cittadino pagherà per la quantità effettiva dei rifiuti che produce. Inoltre, e non meno importante, senza l’approvazione del PEF 2021 tutte le spese necessarie all’esecuzione di interventi di tutela ambientale (rimozione discariche, bonifica siti inquinati, pulizia e rimozione rifiuti torrenti e spiagge) compresi gli interventi da effettuare in emergenza graverebbero sul bilancio comunale determinando l’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei conti per danno erariale. Nonché la mancata approvazione del PEF comporterà l’impossibilità per la società di procedere alla nomina del suo direttore generale in un momento così strategico per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La replica del Consiglio Comunale. Non si è fatta attendere la replica del presidente del Civico consesso, Claudio Cardile: “Gli Assessori Previti e Musolino affermano che il Consiglio Comunale mette in atto ‘becere manovre politiche’ tenendo in ostaggio la città, non considerando, invece, che è l’atteggiamento di questa Amministrazione a costringere il Civico Consesso a dover bere o affogare, considerando che le proposte di delibera vengono sempre mandate all’ultimo momento senza consentire all’aula i dovuti approfondimenti.

“Questo Consiglio Comunale non mette in atto alcuna mossa politica ‘strumentale’, né ‘vanagloriosa’, tanto meno, alcuno dei suoi componenti ha mai posto in essere comportamenti che abbiano fatto insorgere debiti fuori bilancio o abbiano esposto l’Ente a eventuale danno erariale. Tutt’altro. Con riferimento ai debiti fuori bilancio è bene ricordare alla Città che questo Consiglio Comunale dal suo insediamento a oggi ha già deliberato, per la prima volta nella sua storia, circa 1300 proposte di deliberazioni contenenti oltre 4000 debiti fuori bilancio.

“Sul rinvio della discussione alla stessa giornata di oggi è necessario evidenziare, inoltre, che quanto determinato è nelle precise prerogative del Consiglio. Il fatto di averla spostata solo di poche ore è la dimostrazione, contrariamente a quanto sostenuto, che il consesso non ha inteso attuare alcun intento dilatorio e/o ostruzionistico. Serve ricordare, poi, che rientra nella normale attività dei consiglieri operare tutti gli approfondimenti necessari per deliberare in scienza e coscienza e di conseguenza richiedere maggior tempo per gli approfondimenti del caso. Ciò è ancora più vero nel caso di specie, considerando che l’Amministrazione, come sempre avviene, ha trasmesso l’atto deliberativo sulla tariffa TARI in enorme ritardo in barba al Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale e al Regolamento di Contabilità, nei quali sono previsti tempi molto più lunghi rispetto a quelli in cui il Consiglio si è trovato per forza di cose a operare.

“In conclusione, risulta inaccettabile che si addebiti al Consiglio la responsabilità amministrativa e gestionale per le condizioni in cui si trova o si potrà trovare la città e per gli eventuali danni erariali che possano derivare dalla mancata approvazione dell’atto deliberativo in questione. Questa Presidenza, come fino ad oggi ha fatto, continuerà anche per il futuro a difendere le prerogative del Consiglio e dei Consiglieri dagli attacchi scomposti e irrituali che perverranno da parte dell’Amministrazione”.

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